28 maggio 2012
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Biografia di Marco Columbro
• Viareggio (Lucca) 28 giugno 1950. Conduttore tv. Attore.
• Formatosi a Milano nella Compagnia del Teatro dell’Elfo, debutto in tv nel 1977 con Fresco fresco (Rai), passato a Canale 5 nell’81, è diventato il primo volto maschile della televisione berlusconiana. Grande successo dall’87 con Tra moglie e marito, programma presentato per quattro edizioni consecutive, poi il sodalizio con Lorella Cuccarini (Paperissima, Buona Domenica ecc.): «Io e Lorella assieme sbancavamo. Facevamo 8 milioni di telespettatori a sera. Arrivammo a guadagnarci l’investitura più inattesa, da parte della coppia tv per antonomasia: Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, che pubblicamente ci definirono i loro eredi» (a Paolo Scotti) [Grn 11/5/2015]. Anche attore di fiction (Papà prende moglie, Caro maestro) e di sit-com (Ugo).
• È un noto buddista: «Il vantaggio del buddismo è che non ha dogmi. Mentre la religione cattolica ci indica un Dio al quale chiedere aiuto, in quella buddista siamo noi a costruire la nostra vita, senza l’intervento di Dio. Il buddismo, prima che una religione, è una filosofia, una disciplina della mente». Ci ha scritto anche un libro: Autoguarigione tantrica (Tecniche Nuove 2006).
• «Divoratore di cibi biodinamici» (Elvira Serra), paladino dell’omeopatia, sofferente di celiachia (intolleranza al glutine), si è battuto perché questo male – all’origine anche delle sue scelte radicali in tema di alimentazione e fede (è un convinto teorico dei lunghi digiuni) – fosse dichiarato malattia sociale.
• È rimasto a lungo in coma per un ictus che lo colpì il 7 dicembre 2001. «Io ero a casa, aspettavo la chiamata da qualcuno, ma non è mai arrivata. Forse hanno pensato che mi fossi rincoglionito dopo la malattia, che ero da rottamare. C’è stata una grande pigrizia nei miei confronti, un modo facile di chiudere con una persona che ha fatto 25 anni di tv. Il nostro mondo non vive di grandi riconoscenze» (Diva e Donna).
• «Ero al top della mia carriera. In pochi anni avevo ottenuto il massimo che si potesse desiderare. Quando all’improvviso fui colpito da un’emorragia cerebrale. In realtà si trattò un colpo di fortuna: proprio grazie a quell’emorragia, infatti, scoprirono che nel mio cervello covava qualcosa di ben più grave. Un aneurisma. Come dinamite pronta a esplodere. Me ne liberarono e mi salvarono la vita. (…) Pur essendomi perfettamente ripreso, da quel momento sul mio lavoro calò il buio totale. La malattia non aveva lasciato alcuno strascico. Ma l’anno di assenza dalla ribalta televisiva fu sufficiente a farmi ritenere televisivamente defunto» (a Paolo Scotti, cit.).
• Dopo aver tentato di tornare in televisione (nel 2003, in Rai, con Scommettiamo che...?, nuovamente al fianco della Cuccarini), ha deciso di dedicarsi al teatro («Che poi è da sempre il mio vero lavoro»). Successo nel 2006 con Tootsie, regia di Maurizio Nichetti. Nella stagione 2008-09 in Romantic Comedy con Mariangela D’Abbraccio, regia di Alessandro Benvenuti. A seguire Daddy Blues (2011), con Paola Quattrini e la regia di Vincenzo Salemme, e Il Vizietto – La Cage aux folles (2012/2013), con Enzo Iacchetti, per la regia di Massimo Romeo Piparo. Da ultimo: Alla stessa ora il prossimo anno (2015), di Bernard Slade, accanto a Gaia De Laurentiis.
• Nel 2011 nel cast della fiction Baciati dall’amore (Canale 5).
• Dal giugno 2012 all’autunno del 2013 è stato uno dei conduttori di Vero Capri (canale 55 del digitale terrestre). Nel 2014 ha fatto parte come concorrente del talent show di Carlo Conti Si può fare! (Raiuno).
• Dal 2004 sostiene il Ciai (Centro italiano aiuti all’infanzia) offrendo la propria immagine per la campagna pubblicitaria per la promozione del Sostegno a distanza.
• Per 13 anni, fino al 2011, ha avuto una relazione con Stefania Santini. «Una storia molto importante per entrambi, di amore e di affetto. E oggi che le nostre strade si dividono, rimane l’affetto. I sentimenti si trasformano, ma un rapporto importante non finisce mai, cambia soltanto aspetto. Io ci sarò sempre per lei e lei ci sarà sempre per me» (Vanity Fair).