Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Giuseppe Coluccio

• Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) 12 aprile 1966. Detto “il re della coca”, al vertice della cosca Aquino-Coluccio. Latitante dal 2005 (nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi ricercati dalla Direzione centrale della polizia criminale), è stato arrestato il 7 agosto 2008 a Toronto (Canada), in quanto clandestino, e subito trasferito in Italia, dove gli veniva notificata l’ordinanza di custodia in carcere c.d. Nostromo, dal nome dell’operazione del 2005 coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, per cui era ricercato. Era accusato di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, per avere tra l’altro controllato il tratto di mare tra Melito Porto Salvo e Roccella chiedendo il “pizzo del mare” sull’attività di pesca, in alleanza con il boss di Catania Santo Mazzei (vedi). Ma soprattutto per aver gestito il traffico di cocaina e hashish dall’America all’Europa. Riparato in Canada, secondo gli inquirenti, si era alleato con la famiglia di narcotrafficanti siciliana Caruana-Cuntrera. All’esito del processo, se l’è cavata con una condanna a poco più di sei anni di reclusione, per un unico episodio di estorsione, mentre sono cadute le accuse di associazione mafiosa e narcotraffico (il 5 luglio 2012 la Cassazione ha respinto il suo ricorso contro l’unica condanna subita). Ciononostante la Direzione Nazionale Antimafia, nel dicembre 2012, nella relazione annuale, segnalava l’arresto del 2008 come segno della presenza nella ‘ndrangheta in Canada: «Ed era davvero emblematica la documentazione che veniva sequestrata a Toronto al Coluccio in occasione del suo arresto, documentazione che più di qualsiasi parola era in grado di compendiare e sintetizzare collegamenti criminali e proiezioni finanziarie, modernità e al contempo legami profondi con un mondo ancestrale che caratterizzavano la ‘ndrangheta del presente» (seguiva elenco dei documenti sequestrati, tra cui molti santini – anche della Madonna di Polsi -, e immagini sacre).
• A Toronto, dove si era fatto una nuova identità come Joe Scarfo, con tanto di documenti falsi, viveva in un grattacielo, appartamento di lusso affacciato sul lago Ontario. Trovato in possesso di un milione e mezzo di dollari canadesi in contanti, traveller cheques, assegni e gioielli, tenuto sotto osservazione da tempo dai Ros, viaggiava ora in Range Rover, ora in Ferrari e Maserati. Dal suo attico è passato direttamente a un ripostiglio per il deposito di materiale per le pulizie in un carcere di massima sicurezza per essere interrogato dai giudici canadesi. Espulso dal Canada è stato trasferito nel carcere di Roma il 21 agosto, e sottoposto al regime del 41 bis, che infine gli è stato revocato (a cura di Paola Bellone).