28 maggio 2012
Tags : Licia Colò
Biografia di Licia Colò
Verona 7 luglio 1962. Conduttrice tv. Ex fotomodella. Nell’82 cominciò a collaborare con le reti del gruppo Fininvest (Grand Prix, Bim Bum Bam, Festivalbar, Buona Domenica). Dall’89 conduttrice su Canale 5 de L’arca di Noè (zoologia, natura, ambiente), cui è seguito La compagnia dei viaggiatori e poi, sulla Rai, Geo&Geo. Nel 2007 e 2008 ha vinto il Telegatto, categoria “Informazione e approfondimento” per Alle falde del Kilimangiaro (in onda la domenica alle 15 su Raitre).
• «Il viaggio, come il fidanzato, non si può consigliare a nessuno».
• Dal 2001 dirige il portale d’informazione dedicato alla difesa degli animali www.animalieanimali.it.
• Nel 2007 ha partecipato a Ballando con le stelle.
• Tra i suoi libri: Cuore di gatta (2007, Mondadori), Quarantaquattro gatti (2008, Mondadori), L’ottava vita. I nostri animali vivono per sempre (Mondadori, 2008), C’era una volta una gatta e altre storie di animali rimasti nel cuore (Mondadori, 2010).
• «Figlia unica “ma non viziata” di un pilota e di una maestra elementare. Il suo primo contatto con la natura? A quattro anni con una discesa sugli sci più che soddisfacente. E poi viaggi su viaggi, fin da quando era adolescente. Prima per piacere, poi per lavoro. La sua meta preferita? Il Nepal» (Romana Liuzzo).
• Ha avuto una lunga storia con Nicola Pietrangeli. Sposata dal 2004 col pittore Alessandro Antonino, dodici anni più giovane, dal quale ha avuto la figlia Liala (15 ottobre 2005).
• «Mia figlia è viziata, come molti bambini della nostra società, credo. Non è molto educata, e da questo punto di vista avrò da fare. Io ci tengo molto all’educazione, per me è un passe-partout che ti fa a stare a tuo agio con i disperati, con i ladri e con i re. (...) Benché finora abbia elencato due difetti, devo dire che Liala ha un cuore molto buono. È generosa con gli altri bambini, con i vecchietti, con i deboli in genere» (Fam).
• «Pensavo che sarei stata una mamma diversa, invece sono uguale a tutte le mie amiche. Pensavo di non dover ripetere le cose tante volte, di essere ascoltata subito. Insomma, di riuscire a educare mia figlia molto facilmente. Al contrario, è un’impresa».