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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Ernesto Colnago

Cambiago (Milano) 9 febbraio 1932. Imprenditore. Fondatore dell’omonima casa produttrice di biciclette.
• I genitori, Antonio ed Elvira, erano contadini. Primo impiego alla Gloria a 13 anni, falsificando la data di nascita, nel ’51 si mise in proprio: bottega di cinque metri per cinque in via Cavour, a Cambiago. Ai tempi di Merckx, re Leopoldo del Belgio lo chiamava «il Ferrari delle due ruote».
• Le sue biciclette sono state usate da più di cento team professionistici, 2.500 corridori che hanno raccolto oltre 7.500 vittorie.
• Il 19 marzo 1970 dopo la vittoria di Michele Dancelli alla Milano-Sanremo sostituì il vecchio logo dell’aquila con l’asso di fiori.
• «Ha fatto più lui per il made in Italy di tanti spacciatori di mutande» (Gianni Mura).
• «Ernesto Colnago da Cambiago non aveva ancora 14 anni quando, appena finita la guerra, si è presentato come apprendista alla Gloria, una fabbrica di biciclette. “Mi hanno affidato ad un tecnico che saldava i telai. Io dovevo essere sempre concentrato sul lavoro: una volta che mi sono distratto, per richiamarmi all’ordine, mi ha indirizzato il getto della fiamma ossidrica sulla mano. Ho imparato subito la lezione” ricorda el sciur Ernesto, la cui fabbrica produce ogni anno 14-15 mila pezzi (10.000 telai esportati in tutto il mondo, soprattutto Usa 3.500 pezzi, il 15 per cento rappresentato da bici complete e il Giappone 1.500 pezzi, ma 500 biciclette complete) con fatturato di 22 milioni di Euro. La famiglia (il fratello Paolo, la figlia Anna, il genero Giovanni e il giovane nipote Alessandro) lavora a tempo pieno nella ditta insieme con 25 operai specializzati. “Inoltre abbiamo una compartecipazione in un’azienda in Toscana che provvede alla verniciatura ed una a Cambiago dove si saldano i telai” dice Ernesto Colnago, l’indiscutibile boss. Che avrebbe voluto fare il corridore, ma a seguito di una frattura al femore dopo una corsa dilettantistica, la Milano-Busseto, ha deciso di mettersi in proprio ad assemblare biciclette prima di trasformarsi in rinomato costruttore. Questo avveniva esattamente 50 or sono» (Gianfranco Josti) [Cds 14/09/2003].
• Ciclista dilettante alla Milano- Busseto del ’51 cade nella volata a ranghi compatti. Ancora oggi utilizza la bicicletta. «È appena tornato da Cortina, in vacanza, appuntamento quotidiano con la sua mountain bike. “Anche sotto la pioggia. Arrivo fino a Cimabanche, 15 chilometri di leggere salita sul percorso del vecchio trenino. Una sosta con una tazza di tè e una fetta di strudel. Si incontra tanta bella gente”» (Bruno Riccardo) [Cds 1/9/2013].
• Del 1985 la sua biografia scritta del giornalista Rino Negri, Quando la bici è arte. Il duemila è già cominciato (Landoni).
• Sposato con Vincenzina Ronchi dal 1956.