28 maggio 2012
Tags : Pierluigi Collina
Biografia di Pierluigi Collina
Bologna 13 febbraio 1960. Ex arbitro di calcio. Eletto cinque volte il migliore del mondo. Dal luglio 2010 capo designatore arbitrale della Uefa. «La mia dote? Decido».
• «Il giovane Collina aveva i capelli e studiava Economia e commercio. A un certo punto, prima di dedicarsi completamente all’arbitraggio e scegliere una professione (promotore finanziario) che gli consentisse più tempo libero, lavorò nel campo dell’editoria. Di quel periodo gli è rimasta una spiccata sensibilità giornalistica» (Roberto Perrone).
• Debuttò in A il 15 dicembre 1991, Verona-Ascoli 1-0. Fabio Monti: «L’11 febbraio 1996, Collina interrompe Samp-Torino (1-0), invitando Mancini a far togliere uno striscione dei tifosi con la scritta “Casarin pagliaccio”. Non un gesto di piaggeria verso il designatore, ma un modo per dimostrare la capacità di contrapporsi anche ai tifosi. In Inter-Juve 0-0 (9 marzo 1997), prima convalida, poi annulla il gol di Ganz (fuorigioco), correggendo l’errore dell’assistente Florio e va a spiegare la decisione a Hodgson mettendosi in ginocchio davanti alla panchina. Non solo, ma autorizzato da Casarin, alla fine tiene pure una conferenza stampa. In Juve-Parma 1-1 (18 maggio 1997) espelle il tecnico Ancelotti estraendo il cartellino rosso, previsto fin lì soltanto per i giocatori. In Foggia-Bari 1-1 (8 giugno 1997), annulla il cambio di campo previsto nella ripresa per lasciare il portiere Fontana sotto la gradinata dei tifosi baresi. Così la partita può riprendere dopo cinque minuti di stop. Ed è ancora motivo di discussione la scelta di far giocare la ripresa di Perugia-Juve 1-0 (14 maggio 2000), dopo una sospensione per nubifragio di un’ora e undici minuti, che costò lo scudetto ai bianconeri».
• Nel suo curriculum, due Mondiali con una finale (Germania-Brasile 0-2, 30 giugno 2002); la finale olimpica 1996 (Argentina-Nigeria 3-2); la finale di Champions League 1999 (Bayern-Manchester Utd. 1-2) ecc.
• «Ha comunicato l’idea di arbitro come il marketing avrebbe voluto che fosse. Per esempio longilineo e flessuoso, che già è difficile da trovare. Per esempio calvo e con gli occhi cerulei, che è raro. Per esempio colto e icastico eppure familiare, che è quasi impossibile» (Giancarlo Padovan).
• Dal 2007 al 2010 allenatore-designatore dei fischietti italiani, ha ricevuto meno consensi che sul campo (ed è stato addirittura costretto a girare con la scorta causa ripetute minacce). «Fu un brutto periodo. Sette mesi di lettere, proiettili, polvere da sparo, sempre a casa mia. Inaccettabile, ma un fatto che fa riflettere, perché succede ancora oggi. Parliamo di calcio, eppure diversi arbitri vengono minacciati, in particolar modo dopo le gare delle competizioni europee».
• Mario Sconcerti: «Forse è stato troppo bravo per essere anche didattico. È stato così per Pelé, Di Stefano, Rivera, Mazzola, Maradona, Baresi, Batistuta. Non è una regola, ma ha buone conferme».
• «Il volontario esilio all’Uefa è stato salutato quasi con soddisfazione dall’ambiente arbitrale, perché ha portato all’uscita dalla scena nazionale di una figura utile, ma ingombrante” (Fabio Monti).
• Aperto anche all’utilizzo delle tecnologie come la scatola nera per registrare i colloqui fra gli arbitri. Nell’agosto 2012 rese pubblici alcuni colloqui dei match di Euro 2012.
• Nel 2003 ha pubblicato per Mondadori Le mie regole del gioco.
• Sposato con Gianna, due figlie, Francesca Romana e Carolina. Vive a Viareggio.
• È un grande appassionato di basket (tifa per la Fortitudo Bologna).