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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Giovanni Cobolli Gigli

Albese con Cassano (Como) 4 gennaio 1945. Manager. Presidente di Federdistribuzione dal 2011. È stato presidente della Juventus dal 2006 al 2009.
• «Laureato in Economia e commercio alla Bocconi, è un manager che ha diviso la propria carriera tra industria, cultura ed editoria. Dopo una prima esperienza in una multinazionale del settore farmaceutico, nel 1973 approda a Torino e sotto la Mole inizia la carriera all’Ifi, società della famiglia Agnelli. Dopo la gavetta nell’Istituto Finanziario Industriale, il manager bianconero (spesso lo si vede in tribuna allo stadio Comunale) nel settembre dell’80 si trasferisce a Milano quale assistente dell’amministratore delegato del Gruppo editoriale Fabbri (diventa direttore generale nell’84). Quando la Fabbri viene assorbita nel gruppo Rizzoli, Cobolli Gigli nel 1991 assume l’incarico di ad della Rcs Libri e con lo stesso ruolo dal novembre 1993 si occupa della Arnoldo Mondadori editore. Chiusa l’esperienza con l’editoria, sarà la grande distribuzione ad occupare il manager lombardo, per un decennio al vertice del Gruppo Rinascente (ipermercati, proprietà immobiliari, bricolage). Con la cessione del gruppo a nuovi azionisti nel 2005 si chiude il rapporto con la grande distribuzione e cessano gli incarichi in Confcommercio» (Gds).
• «Picchiava sul serio: dritto, gancio. “Giova, alta la guardia. Copri, copri. Schiva”. Giovanni Cobolli Gigli entrava nella palestra Ignis del Vigorelli a Milano per divertirsi coi pugni. Il sacco e gli avversari. I guantoni. Difficile crederci, ora. Ha la faccia di uno che non darebbe un cazzotto anche se fosse pagato» (Beppe Di Corrado).
• «Con il vicepresidente di Telecom Carlo Buora, ai tempi dell’università, si allenavano nei sotterranei dell’ateneo. E, a quanto raccontano i testimoni, tra i due era Cobolli Gigli a finire più spesso al tappeto» [Sty 24/9/2008].
• «L’inizio con la Juve? Non me l’aspettavo, mi chiamò un amico che per me è un secondo padre, il dottor Gabetti. “Cosa ne diresti di fare il presidente della Juve?”. “Se lo dici tu, pronto”. C’è un senso di disciplina militare tra di noi, mi considero un suo soldato» (a Roberto Perrone) [Cds 6/11/2009). «Sono un capricorno superstizioso. Negli anni mi sono convinto feticisticamente che se andava bene alla Juve andava bene anche a me».
• «È stato definito dai tifosi "“a più grande sciagura juventina dai tempi di Luca Cordero di Montezemolo“» (Gianni Moncalvo) [Lib 24/8/2009].