28 maggio 2012
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Biografia di Franco Citti
• Fiumicino (Roma) 23 aprile 1935 – Fiumicino (Roma) 14 gennaio 2016. Attore. Tra i suoi film: Accattone (1961), Mamma Roma (1962), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972) tutti di Pier Paolo Pasolini.
• «Volto del cinema dei ragazzi di vita e delle borgate, autore anche di un libro dove ha ricordato senza rabbia la sua Vita di un ragazzo di vita» (Giovanna Grassi).
• «Franco era stato in riformatorio, Franco odiava la madre. Viene in mente quel che di lui, ma anche di sé, disse Carmelo Bene in un’antica puntata del Costanzo Show: “Si può essere soltanto dei capolavori mancati”» (Malcom Pagani).
• Fratello del regista Sergio (Roma 30 maggio 1933 - Ostia 11 ottobre 2005). «È grazie al fratello Sergio che avviene l’incontro in pizzeria con Pasolini. Sergio, muratore di borgata, lo aveva aiutato come consulente linguistico per Ragazzi di vita. “Fra’, te presento ‘no scrittore, n’amico mio”. Così, con la scanzonata sfrontatezza del romano, raccontava l’attore. Non sapeva chi fosse Pasolini, anzi, “all’inizio non mi pareva fosse tanto intelligente, mi pareva anche un po’ analfabeta, faceva il maestro elementare a Ponte Mammolo. Io ero macchiato di calce, avevo lavorato con mio padre, ma lui manco se ne accorgeva, io raccontavo la giornata e lui prendeva appunti“. L’amicizia di Pier Paolo e Sergio, si allargò a Franco Citti. Passavano tanto tempo insieme. “Ho capito dopo perché prendeva appunti,stava volentieri con noi in borgata,voleva conoscerci, entrare nelle nostre teste per raccontarci con onestà e con verità. L’ho capito vedendo Accattone. Era la mia prima esperienza, ma non era difficile, era la zona, stavo con gli amici che vedevo tutti i giorni”» (Maria Pia Fusco).
• «Dopo la morte di Pasolini, che si ostinava a chiamare “uomosessuale”, di lui dirà: “È stato un caso di purezza. Impossibile tradirlo”. Il secondo tempo della sua carriera, speculare al primo ma in un Paese e un cinema mutati geneticamente e indifferenti, lo vive col fratello Sergio autore di film che sono racconti morali puri e iper pasoliniani: Ostia, Casotto, Storie scellerate, Minestrone, mentre da regista Franco dirigerà Fiorello in Cartoni animati. Il cucciolo Citti, come lo definì lo scrittore, lavorò anche con altri (Il Padrino III di Coppola e poi Bertolucci, Zurlini, Lizzani, Petri…), come fece teatro con Carmelo Bene (Salomé) e Quartucci, e anche tv (dal Manzoni a Garcia Lorca) ma rimarrà indelebile nel volto anticipatamente rugoso e spigoloso dell’anonimo Cataldi Vittorio, detto Accattone, morto su una croce d’asfalto» (Maurizio Porro).
• Colpito da più ictus, nel 2002 gli è fu assegnato il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli. L’ultima apparizione, prima che lo colpisse un ictus, è stata nel 1999 in E insieme vivremo tutte le stagioni di Gianni Minello.
• Diploma di quinta elementare. Sapeva fare l’imbianchino, mestiere del padre Santino e suo fin da quando andava a scuola.
• Due matrimoni e tre figli, nel suo armadio non c’era nemmeno una cravatta («mi sono sposato in maglietta»).
• A dare la notizia della morte è stato l’amico Ninetto Davoli: «Abbiamo condiviso la parte più importante della nostra vita, l’amicizia con Pier Paolo, il suo cinema, la sua poesia. Non è soltanto un amico che perdo, è una parte del mio mondo, di quel mondo che piano piano sta scomparendo».