28 maggio 2012
Tags : Corrado Ciccolella
Biografia di Corrado Ciccolella
• Molfetta (Bari) 9 novembre 1956. Imprenditore. Presidente e amministratore delegato della Ciccolella Spa, leader europeo nella produzione e distribuzione di fiori e piante che possiede insieme ai fratelli Vincenzo (5 dicembre 1953), Antonio (22 maggio 1962) e Francesco (28 novembre 1958, ex top manager di Bang&Olufsen e Lego tornato nell’azienda di famiglia per programmarne l’internazionalizzazione).
• «Nei primi anni Settanta Paolo e Maria coltivavano cicorie, finocchi, peperoni e melanzane in un ettaro e mezzo di terreno in affitto accanto al cimitero di Molfetta, Bari. “Perché non piantate crisantemi?”, suggerisce un amico fioraio. Due anni dopo aggiungono, in serra, il garofano, capostipite della floricoltura italiana sulla Riviera ligure degli anni Venti. Poi le rose, dove serve meno manodopera e più tecnologia e il valore aggiunto è maggiore. Entra in azienda il primogenito Vincenzo, che ha fatto Agraria apposta, come s’addice a una famiglia di coltivatori diretti dove i figli lavorano e poi, anche, studiano. Corrado, invece, perito industriale, quando lo arruolano in Marina lo spediscono in America a specializzarsi in informatica: buona per gestire la cambusa e puntare i missili, ma perfetta, scoprirà al ritorno, per centrare i giorni di massimo smercio delle rose in rapporto alle più svariate feste patronali e farli coincidere con i picchi di produzione di fiori che ci mettono sei settimane a crescere, dieci giorni per essere raccolti, ventiquattr’ore per cominciare a perdere il 10 per cento della loro bellezza. E che se arrivano sul banchetto a San Valentino o San Gennaro costano dieci e l’indomani tre. Per vent’anni, mentre entrava anche il quarto fratello Antonio e le varietà di rose coltivate salivano a 70, la Ciccolella è cresciuta così, inseguendo una domanda sempre più alta della produzione e ampliando le sue serre a Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo» (Roberto Di Caro).
• Passi chiave: l’accordo con Edison (2003) e la costruzione, a Melfi in Basilicata, di un impianto di cogenerazione che utilizza l’acqua calda della centrale per riscaldare le serre (2005). In Borsa dal marzo 2006 con un escamotage (molto discusso): «Invece della normale trafila di tre anni per quotarci, abbiamo comprato per 2 milioni di euro dalla multinazionale scozzese Coats la Cucirini, una tra le più antiche società quotate in Italia. Una scatola svuotata dove abbiamo fatto confluire le nostre attività». Grande balzo nell’ottobre 2007 con l’acquisto delle società olandesi Top VastgoedBeheer, Fresh Discount e FlowerPlantPartners (operazione da 43,7 milioni).
• Nel 2008 azioni di mobilitazione da parte dei dipendenti. Secondo i sindacati il gruppo non garantiva «condizioni di lavoro sostenibili e in linea con il contratto nazionale e con i contratti provinciali in termini di orari, sicurezza, inquadramento e retribuzione». Replica del gruppo: «Ma scherziamo? Oltre a 1.200 dipendenti nella distribuzione, in Olanda, ne abbiamo 600 in produzione, in Italia. Quasi metà a tempo indeterminato, un quarto donne e nessuno che non sia italiano».
• Nel marzo del 2011, ai domiciliari per pochi giorni perché accusato di bancarotta fraudolenta e truffa per presunti illeciti relativi a finanziamenti pubblici per investimenti nel comune di Scandale riferiti alla società Alibio. Provvedimento revocato dalla Procura di Crotone [Lib. 7/06/2011, Sta. 21/3/2013]. Ad aprile 2013 ha ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta Energopoli sulla realizzazione della centrale di Scandale [corrieredellacalabria.it 19/4/2013]