28 maggio 2012
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Biografia di Michela Cescon
Treviso 13 aprile 1971. Attrice. «Per fare l’attrice ha lasciato la sua città, Treviso, lo sport in cui credeva, il basket, e l’università. Luca Ronconi è stato il primo maestro. Con la sua regia, uno spettacolo poco visto, Ruy Blas, di Victor Hugo, romantico e bellissimo. Poi, il lavoro con il Teatro di Dioniso, sperimentazione, studio, ricerca. Ha familiarità con i classici greci, conosce a fondo il teatro contemporaneo. Vincitrice del premio Ubu 2004 come miglior attrice, di cose importanti ne ha fatte tante, con la sua faccia non strereotipata, il suo sguardo non da copertina, la sua sensibilità quasi estrema. Si è imposta nel film Primo amore, di Matteo Garrone, dove interpreta il ruolo di una donna che accetta di raggiungere incredibili livelli di magrezza per compiacere l’ossessione del fidanzato» (Rita Sala).
• Per Primo amore dimagrì 16 chili: «Da principio ne pesavo 59, sei settimane dopo 43».
• Tra i suoi film: Quando sei nato non puoi più nasconderti (Marco Tullio Giordana, 2005), L’aria salata (Alessandro Angelini, 2006), Vincere (Marco Bellocchio, 2009, interpretava Rachele Mussolini), Quando la notte (Cristina Comencini, 2011), Romanzo di una strage (Giordana, 2012, nella parte di Licia Pinelli, ruolo per cui ha vinto un David e un Nastro d’Argento come attrice non protagonista), Viva la libertà (Roberto Andò, 2013).
• Nel 2010 ha girato come regista il cortometraggio Come un soffio, presentato al Festival di Venezia. Nel 2012 ha prodotto con la sua Zachar la pièce teatrale, diretta da Giordana, The Coast of Utopia, tratta dall’omonimo romanzo di Tom Stoppard. «È un testo bellissimo. L’utopia a cui si riferisce il titolo è quella coltivata dai quattro protagonisti che, in un periodo critico per la Russia, pensano che per risollevare le sorti del Paese si dovrebbe puntare sull’arte più che su economia e politica. Una tesi che fa riflettere, anche oggi: specie in Italia, dove all’arte e alla cultura viene riservato, ormai, un ruolo marginale. Ma domandiamoci: cosa sarebbe l’Italia senza Dante?» (a Silvia Francia) [Sta 18/3/2012].
• «Il mio percorso è stato voluto e sudato. Pure al cinema cerco parti diverse: in un mondo dove tutti si pompano per restare sempre uguali, accetto che in viso si leggano il mio crescere, le mie malinconie. Ho un modello, Eleonora Duse. Andava sul palco senza trucco, a 35 anni si lasciò i capelli grigi. Era avanti sui tempi, anticonformista. Passavo interi pomeriggi sulla sua tomba, ad Asolo. Portavo un libro e stavo lì» (a Raffaela Carretta) [Iod 30/11/2013].
• Legata al giornalista Stefano Barigelli da cui ha avuto tre figli: Angelica, Violetta e Giovanni.