28 maggio 2012
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Biografia di Massimo Cellino
• Cagliari 28 luglio 1956. Imprenditore. «Disprezzo i ricchi che sono ricchi perché non spendono da generazioni. Ha paura di perdere i soldi chi non ha fiducia in se stesso, chi pensa che non potrà farne altri».
• Titolare della Sem Molini, secondo dei cinque figli di Ercole, imprenditore di origini piemontesi. Nel 1979 sfuggì a un tentativo di sequestro. Dal 1992 padrone del Cagliari (calcio).
• «Ha litigato con tutti o quasi. Allenatori, giocatori, arbitri e designatori, presidenti di calcio, avvocati (suoi) enti e regioni. Hanno scritto e detto: devastante, esagerato, prepotente. Ma anche: abile stratega, politico, furbacchione» (Germano Bovolenta).
• «È irascibile, scaramantico, vulcanico, esagerato, surreale» ma «è fatto così, prendere o lasciare. E la maggior parte dei tifosi sardi lo ama. Anche se, sin da subito si fece la nomea di Mangia allenatori» (Andrea Schianchi) [Gds, 14/2/2013]
• Nel 1994 finisce in galera per truffa ai danni della Cee e peculato ai danni dell’Aima. Nel 2000 patteggia una pena di 14 mesi di reclusione con la sospensione condizionale. Condannato nuovamente nel 2001 a un anno e tre mesi per falso in bilancio e per illeciti legati all’acquisito del Cagliari dai fratelli Orrù e alla compravendita di Daniel Fonseca, si trasferisce a Miami Beach.
• Nel 2008 condannato a un anno di inibizione (e 10 mila euro di multa) dalla commissione disciplinare della Figc per violazione della clausola compromissoria (aveva adito le vie giudiziarie nei confronti dell’ex giocatore del Cagliari Gianluca Grassadonia senza avere preventivamente ottenuto l’autorizzazione del Consiglio federale).
• Nel 2013 viene arrestato con Mauro Contini, sindaco di Quartu e Stefano Lilliu, assessore ai Lavori pubblici del comune, per tentato peculato e falso legati ai lavori del nuovo stadio Is Arenas.
«Cellino ha spiccate capacità delinquenziali. È capace di qualsiasi genere di sotterfugi pur di raggiungere i propri scopi». Così scrive il Gip Giampaolo Casula nell’ordinanza di custodia cautelare.
[Sta, 15/2/2013]
• Dopo tre mesi di carcere, torna a vivere a Miami, dove si è ormai trasferito con tutta la famiglia. «Ho fatto la scelta dell’esiliato, ma la verità è che mi sento più libero negli Stati Uniti che nella mia terra. Sto lavorando per il Cagliari, ho girato l’America alla ricerca di rinforzi. Ci tengo al bene del Cagliari. Più avanti tornerò, ma la mia famiglia ormai ha ripreso la residenza a Miami. E i miei figli ormai studiano qui. (…) Ho quattro capi d’imputazione, ma l’inchiesta sembra si sia arenata. Lo metto in chiaro sin da ora. Se si arriva al dibattimento io vengo a difendermi di persona. Anzi, ho la coscienza a posto per dire che dimostrerò l’infondatezza delle accuse». (Carlo Laudisa) [Gds, 22/11/2013]
• Superstizioso. Quella volta che nel 2011 chiese ai tifosi di venire allo stadio vestiti di viola perché il Cagliari doveva giocare contro il Novara di 17, un numero da esorcizzare. Schianchi: «E durante questo campionato, poiché il Cagliari segnò un gol mentre lui stava mangiando un panino, se ne fece portare un altro e un altro ancora: i sardi vinsero 4-2 e il presidente s’ingozzò». [Cit]
• Sposato con Francesca, padre di tre figli, diplomato in ragioneria, appassionato di golf e chitarra.