28 maggio 2012
Tags : Pier Luigi Celli
Biografia di Pier Luigi Celli
• Verrucchio (Rimini) 8 luglio 1942. Manager. Dal maggio 2012 presidente dell’Enit. Laureato in Sociologia, fu direttore provinciale per la formazione dell’Enaip del Trentino Alto Adige e, dal 1974 al 1978, ricoprì lo stesso incarico alla provincia autonoma di Bolzano. Entrato nel gruppo Eni nel 1978, ricoprì incarichi di marketing, formazione manageriale, organizzazione e sistemi.
• Nominato responsabile del personale Rai nel 1993, dopo una parentesi alla Omnitel, alla Olivetti Corporate e poi all’Enel, divenne direttore generale Rai nel 1998 e si dimise l’8 febbraio 2001 con una lettera di tre righe: «Io non volevo una Rai schierata prima delle urne, convinto com’ero che l’equilibrio avrebbe giovato anche al centrosinistra. Vidi invece un grande attivismo di Roberto Zaccaria che convocava direttori e autori di programmi. Mandai uno, due, tre segnali. Poi me ne andai». Per non farlo passare alla concorrenza, la Rai gli diede una buonuscita di 1,2 miliardi di lire ovvero tanto quanto avrebbe ricevuto se avesse portato a termine il suo mandato.
• Nel 2001 è alla guida del gruppo Ipse, nel 2003 è capo delle relazioni istituzionali e della comunicazione di Unicredito e nel 2005 è direttore generale della Luiss. Ora è presidente dell’Enit.
• Autore di diversi saggi, tra cui L’impresa (Sperling e Kupfer, 1993), Nascita e morte di un’impresa in 42 lettere (Sellerio, 2003), raccolta di 42 mail scambiate col personale durante l’impresa IPSE 2000, Impresa e classi dirigenti (Baldini Castoldi Dalai, 2004), L’impresa con l’anima, (con Mario Grasso, Baldini Castoldi Dalai, 2005), Altri esercizi di pentimento (Aliberti, 2008).
• Il 30 novembre 2009, in una lettera aperta su Repubblica intitolata Figlio mio lascia questo paese, esorta il suo secondogenito Mattia a cercare fortuna altrove. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli risponde il 3 dicembre con il messaggio ai giovani Non andatevene, l’Italia può crescere. «Bisognerebbe mettere una moratoria all’espediente retorico della “lettera aperta al figlio”. Dopo Father and Son di Cat Stevens non se ne può più: è un esercizio stilistico riprovevole e banale, è la presunzione di essere al centro dell’universo, è fare del male alla propria creatura. E dopo una lettera di Pierluigi Celli al figlio, il suddetto è diventato lo zimbello della Rete, ha dovuto sopportare ogni tipo di insulto e di insinuazione» (Aldo Grasso) [Cds, 6/12/2009].
• Ha due figli: Marina, suora di clausura, avuta dalla prima moglie, e Mattia, dalla seconda moglie Marina Covi (direttrice di una galleria d’arte).