28 maggio 2012
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Biografia di Giorgio Celli
• Verona 16 luglio 1935-Bologna 11 giugno 2011. Entomologo. Ha insegnato all’Università di Bologna. Protagonista di fortunate trasmissioni televisive, tra cui Nel regno degli animali su Rai 3 (1992-1998). Dal 1999 al 2004 fu europarlamentare per il gruppo Verdi Europei – Alleanza Libera Europea; nello stesso periodo, sempre per i verdi, fu anche consigliere comunale a Bologna. Autore di numerosi libri di narrativa, poesia, teatro e saggistica, nonché di due sceneggiature per il cinema. Ha recitato in tre film, fra cui La mazurka del barone della santa e del fico fiorone di Pupi Avati (1975) e Si salvi chi vuole di Roberto Faenza (1980).
• «Ha l’aria del santone, del profeta, del pastore, e un po’ anche dell’anacoreta, solo con i suoi libri e i suoi gatti. L’aspetto è eccentrico e dimesso, l’approccio cordiale e conviviale, l’accento, quello della sua terra, l’Emilia, il tono confidenziale, il piglio didattico. Parla degli animali come di vecchi amici con amabile semplicità e passione scientifica» (Roberto Gervaso).
• Membro dell’Accademia dei gatti magici, testimoni e ispiratori nelle arti e nelle civiltà, fondata nel 1986 da Giordano Alberghini, manager aziendale amico dei gatti.
• Nel 1991 è l’ideatore di Bioplanet, biofabbrica che produce insetti utili per la lotta integrata in agricoltura in alternativa ai metodi di difesa fondati sulla chimica, che nel giro di pochi anni diventa una delle realtà più importanti a livello europeo per la difesa biologica delle colture.
• «(...) Non sono propriamente un etologo. Piuttosto un entomologo. Studio gli insetti, le api soprattutto, da un punto di vista scientifico. E poi i gatti, ma in questo caso mi considero un etologo da camera”. È un grande divulgatore del mondo degli animali, con decine di libri al suo attivo, alcuni tradotti persino in giapponese. (...) Quando era bambino, sfollato insieme alla famiglia da Bologna, stremata dai bombardamenti alleati, la sua prima gatta – chiamata Giuditta per quel suo artiglio sempre affilato, che richiamava alla memoria la tragedia di Oloferne – sfornò 4 gattini morbidi e arruffati. “Da quell’episodio nacque tutta la mia passione per il mondo animale e per i suoi misteri”. (...)» (Paolo Ligammari) [Spc, 11/12/1999].
• «Maometto considerava i cani impuri, mentre amava molto i gatti. Si dice che un giorno, per non svegliare la gatta – o il gatto, non si sa bene – che si era addormentata sulla sua tunica, ne abbia tagliato un pezzo. Non era solo per non svegliarla, era perché ne aveva un gran rispetto» [Mdt, 10/2005].
• Grasso, barbetta in tondo da un orecchio all’altro, aria bonaria.
• Animalista, favorevole all’eutanasia per gli animali e agli zoo, ma a determinate condizioni e comunque rinunciando a felini e orsi.
• A proposito di una ricerca condotta da una rivista scientifica inglese per stabilire se sia più intelligente il cane o il gatto, si chiese: «Se la capacità d’interazione con il “padrone” è prova di maggior valore, io pongo una domanda a quelli di «New Scientist»: è più intelligente chi si fa addestrare, come il cane, o chi invece si rifiuta, come fanno i gatti?» (Elena Lisa) [Sta, 23/12/2009].