28 maggio 2012
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Biografia di Massimo Caviglia
Roma 4 maggio 1958. Giornalista. Scrittore e disegnatore satirico. «Più che un disegnatore di fumetti mi piacerebbe essere considerato uno scrittore con immagini». Laurea in Scienze politiche, ha lavorato con Repubblica, Gazzetta dello Sport, Paese Sera, Corriere della Sera, Cuore, TvSette, Ciak, Linus ecc. È stato creatore e direttore del quotidiano BIP, satira per telefonia mobile Wind (testi e vignette spediti tutti i giorni sui cellulari) e fondatore e direttore del settimanale satirico Par Condicio (2004-2005). Da ultimo dirige il mensile Cantiere del sindacato Feneal Uil. Collabora con Smemoranda dal 1989.
• Molto impegnato anche come autore tv: Mixer, Lupo solitario, Matrioska, Drive In, Scherzi a parte, Galagoal ecc. Antonio Ricci: «Avevo preso con me gente che non poteva lavorare in Rai perché era di sinistra: Ellekappa, Staino, Disegni e Caviglia» (a Claudio Sabelli Fioretti) [Set 15/5/2003].
• Vari volumi antologici delle sue strisce pubblicati con Mondadori, Feltrinelli, Panini ecc.
• Grande popolarità in coppia col vignettista Stefano Disegni, «quelle esilaranti storie in cui Bettino Craxi, Claudio Martelli & C., davano il peggio di sé» (Stefano Jesurum), sciolse la coppia per andare a dirigere il mensile ebraico di informazione e cultura Shalom (1998-2003). Ha vinto due premi Satira politica Forte dei Marmi: 1992 (grafica italiana), 1998 (giornalismo).
• Ha fondato, con Vauro e Vincino, la prima Scuola di satira italiana (“Facciamoci del male”) presso la Scuola romana dei fumetti e collabora con i due anche alla rediviva edizione de Il Male.
• «Credo che la differenza fra il comico e l’umorista sia nella volontarietà della cosa. Il comico può essere involontario, si può far ridere senza saperlo. L’umorista invece è colui che avendo sviluppato una particolare sensibilità a ciò che “fa ridere”, ne riproduce consapevolmente i modi e i tempi a uso e divertimento proprio e altrui. Non necessariamente l’umorista deve avere un aspetto comico. Molti umoristi sono persone tristi».
• Laziale.