28 maggio 2012
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Biografia di Elio Catania
• Catania 5 giugno 1946. Ingegnere. Manager. Dal luglio 2013 presidente di Assinform. Ex presidente e amministratore delegato dell’Atm (2007-2011, la società municipalizzata milanese a cui è affidato il trasporto pubblico) e di Ferrovie dello Stato (2004-2006).
• «Si è laureato in Ingegneria elettronica all’Università di Roma nel 1969, e l’anno dopo è entrato in Ibm. Master in Management sciences al Mit di Boston. Nell’87 viene nominato vice president of marketing dell’Ibm Europa con sede a Parigi, nel 1991 rientra in Italia come vice direttore generale, nel 1996 si trasferisce nella sede centrale di New York come capo dell’America Latina, nel 1999 infine di nuovo a Milano da presidente dell’Ibm Italia – 10 mila dipendenti più 2.000 nelle controllate – con responsabilità anche per i paesi dell’area mediterranea» (Eugenio Occorsio).
• Dal maggio 2004 al settembre 2006 presidente e amministratore delegato delle Ferrovie «dove lo aveva piazzato il governo di Silvio Berlusconi, alimentando le attese di un fulmineo rilancio. Speranze vane. La gestione dell’ex manager Ibm, tra il 2004 e il 2006, ha coinciso con l’esplosione del deficit delle Fs. Alla fine il presidente ha perso la poltrona, ma, nonostante i risultati non esattamente brillanti, è riuscito ad andarsene con una liquidazione che ha fatto scandalo: 7 milioni di euro» (Vittorio Malagutti).
• «Nei due anni passati alla guida di Fs ha gridato al lupo in decine di occasioni. “Il nocciolo della questione è se l’azionista Stato, al di là dei governi che lo rappresentano, vuole che il gruppo sia una Spa, cioè un’entità economico-giuridica con obiettivi di profitto, e con le relative leve per governarlo, oppure un ente di Stato, cioè un puro erogatore di servizi misurato solamente sulla qualità di quelli e sull’efficienza della spesa”. Come dire: alla stregua della scuola o della sanità. “Nessuno si chiede quanto rendono un liceo o un ospedale”» (Gianluca Paolucci e Marco Sodano).
• Ex vicepresidente vicario di Alitalia ed ex consigliere delegato di Telecom Italia, eletto in rappresentanza di Intesa Sanpaolo. Da quest’ultima carica si dimise il 13 settembre 2013 perché coinvolto in un’inchiesta per insider trading «in relazione ad alcune notizie di stampa apparse su un quotidiano in occasione di alcuni comitati esecutivi a cui partecipavano una serie ristretta di membri del consiglio di amministrazione» (Rep 31/7/2013): la decisione «al fine di consentire un sereno svolgimento delle attività del consiglio, in una fase così complessa per l’azienda, e del lavoro degli inquirenti, nel ribadire la piena correttezza dei miei comportamenti».
• «È anche (e non guasta) uno sportivo: velista, tennista, golfista e in gioventù è stato quasi olimpionico di canottaggio» (Sergio Bocconi).