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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Lucia Castellano

Napoli 20 febbraio 1964. Avvocato. Politico. Dirigente generale dell’amministrazione penitenziaria dal 7 marzo 2016, già consigliere regionale della Lombardia (Lista Ambrosoli). Dal giugno 2011 a gennaio 2013 assessore alla Casa del comune di Milano. È stata direttore delle carceri di Genova (Marassi), Eboli, Secondigliano, Alghero e di Milano (Bollate) per il recupero socio-lavorativo dei detenuti, «il progetto più innovativo e ambizioso nell’ignobile panorama delle nostre carceri», «il carcere più moderno e bipartisan d’Italia, inaugurato nel 2000 dall’allora ministro della Giustizia, il ds Piero Fassino; reinaugurato nel 2002 dal suo successore, il leghista Roberto Castelli che, più volte, l’ha citato come modello assai “lumbard”. Personalizzazione della pena, autoresponsabilizzazione del detenuto, nuovo concetto di “sicurezza integrata” e, soprattutto, cultura del lavoro» (Chiara Beria di Argentine).
• «È un carcere esempio studiato in tutta Europa. Lo chiamano il “carcere delle porte aperte” perché le porte delle celle non vengono mai chiuse. Qui i detenuti svolgono delle attività, imparano professioni, studiano. In questo carcere è stato abolito il muro tra chi ha compiuto reati sessuali e gli altri» (Stefano Nazzi) [Gen 16/3/2010].
• «È una bella donna che si porta dietro una buona fama. Il carcere di Bollate, di cui è stata direttrice è una prigione modello, di quelle in cui “valore rieducativo della pena” non sono parole, ma fatti e persone che hanno trovato strade nuove. È accaduto anche nelle altre carceri che ha diretto» (Sabrina Cottone) [Sabrina Cottone, Grn 18/11/2011].
• «Quando ho cominciato e avevo 27 anni è stata durissima perché in questo ambiente di caserma una ragazza viene vista più come la ragazza da corteggiare che la ragazza da stare a sentire»
• Primogenita di tre figli, dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II è diventata procuratore legale. Nel 1991 è al Marassi di Genova, nel 1995 va a Eboli, dove sperimenta una forma di carcere-comunità per il recupero dei detenuti in collaborazione con i servizi territoriali. In questi anni tiene corsi di formazione alla polizia penitenziaria e segue il recupero dei tossicodipendenti nel carcere di Secondigliano. Per un anno dirige il carcere di Alghero e vi apre un centro per il recupero dei carcerati. Poi nel 2002 arriva a Bollate: «Il dato più emblematico della buona riuscita del mio lavoro all’interno del penitenziario di Bollate è il calo della recidiva fino al 12%, contro il 76% della media nazionale» [Sabrina Cottone, Grn 18/11/2011].
• «È una tipa tosta, per dare un’idea del genere, per sei anni ha abitato in un alloggio della casa di reclusione di Bollate, cioè ha vissuto in carcere. Poi è evasa per trasferirsi in un appartamento del Ticinese, che è il suo quartiere preferito» (Sabrina Cottone)[Sabrina Cottone, Grn 18/11/2011].
• «Cosa mi piaceva del mio lavoro in carcere? L’umanità prima di tutto. Il fatto di essere a contatto con una parte di umanità così vera e poi il fatto di stare in mezzo agli uomini e alle donne e avere la dimensione di poter cambiare un’istituzione così difficile, così totalizzante e così refrattaria come il carcere, trasformandola in un posto umano. Questo mi piaceva moltissimo. Ho cercato di farlo rompendo gli schemi rigidi dell’istituzione, rompendo la rigidità della polizia, dei ruoli, il verticismo gerarchico, il vassallaggio totale dei detenuti nei confronti dell’istituzione e restituendo anche una certa libertà. Partendo dal concetto che la pena è il muro di cinta e all’interno di quel muro, si è, tra virgolette, liberi» [onalim.it].
• Nel 2009 ha scritto, con Donatella Stasio, il libro Diritti e castighi (Il Saggiatore).
• Nel 2011 Giuliano Pisapia le ha chiesto di entrare a far parte della sua Giunta per occuparsi di Casa, Demanio e Lavori Pubblici. Da consigliere regionale della Lombardia continua ad occuparsi di problemi carcerari come vicepresidente della commissione regionale sulle carceri: «Io conoscevo Giuliano Pisapia da prima perché lui si è molto occupato di giustizia e lui è l’autore di questo progetto straordinario di riforma del codice penale, mai attuato, che però dice che le misure alternative sono la prima risposta e poi il carcere è la risposta finale. Quindi mi ha scelta per questo e anche per dare un senso di novità alla politica che coincide con l’amministrazione buona di un posto» [onalim.it].
• Scrive sul suo sito: «Nei due anni passati alla guida dell’assessorato alla Casa ho lavorato per risolvere i problemi abitativi nelle case popolari, nonostante gli ostacoli continui di un Aler e di una Regione guidate prima di tutto da interessi privati e, talvolta, malavitosi». ​Nel primo anno riuscì a dare 770 alloggi.
• «Io ho sempre fatto una gran fatica nella mia vita».
• Nel 2013 è capogruppo della Lista Civica di Umberto Ambrosoli al Consiglio regionale della Lombardia (con 5.998 preferenze, risultando la prima degli eletti nella circoscrizione di Milano).
• «Gode di un apprezzamento trasversale, ma lei è drasticamente di sinistra, storia comunista di cui non si vergogna neanche un po’. Anzi, appartiene a quella categoria di persone che dopo la caduta del Muro e la scivolata della Bolognina non ha più trovato casa. “Ho sempre votato Pci oppure Democrazia proletaria. Adesso non mi riconosco in nessun partito e non mi iscriverei a nessun partito. Se dovessi votare alle politiche, sarei indecisa. Chiaramente l’impostazione ideologica è quella...”» [Sabrina Cottone, Grn 18/11/2011].
• Stacanovista, non ha figli ma tre nipoti che adora: «Ho divorziato perché non curavo assolutamente la dimensione familiare che avevo costruito. Ecco forse, se fossi stata un uomo sarei stata più aiutata, cioè se fossi stata un uomo sarebbe stato ovvio che uscissi la mattina alle 9 e tornassi la sera alle 9. Io non ho avuto figli, mi sono sempre buttata nel lavoro. Mi sono buttata prima nello studio, poi nel lavoro » [onalim.it]. Ora convive.
• «Non ho mai sentito la necessità di conciliare il pubblico con il privato perché io il privato non l’ho mai avuto» [onalim.it].
• Ama le crociere in barca a vela. Le piace anche sciare: ha imparato a Roccaraso, «come tutti i terroni», poi ha tradito le montagne abruzzesi per le Dolomiti. Cucina lasagne e la torta caprese.