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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Francesco Caruso

• Napoli 25 agosto 1974. Politico. Ex deputato (Rifondazione comunista, dal 2006 al 2008). «Tutte le televisioni mi rincorrono e adesso ho capito perché. Aspettano che io crei casini».
• «Ex ragazzo del Laboratorio Okkupato Ska, Calata Trinità Maggiore, Napoli, il fondatore della “Rete meridionale del Sud ribelle”, il portavoce degli “inflessibili”, il leader dei no-global campani e non solo, il disobbediente che ha decine di processi in corso, con imputazioni che vanno dall’associazione sovversiva alla rapina al supermarket» (Alessandra Longo).
• Se «giornali e televisioni cominciarono a occuparsi del movimento No global, lo si deve anche alle esche (a volte velenose) lanciate da questo ragazzo tra le fauci dei mass media. Eccone un breve campionario. La più improbabile, alla vigilia della marcia per la pace di Assisi: “Getteremo gavettoni d’acqua santa su Francesco Rutelli e Massimo D’Alema”. La più gradassa, prima della marcia filoamericana organizzata a Roma dal centrodestra: “Il signor presidente del Consiglio, cav. Silvio Berlusconi, meriterebbe un paio di ceffoni”» (Enzo D’Errico).
• Nel 2006 si vantò: «Ho seminato alcuni semi di marijuana nelle fioriere del cortile della Camera. Sono già sbocciati i primi germogli». Poi ammise: «L’ho detto solo per lanciare la nostra prossima manifestazione...». Si barricò nel Cpt di Sant’Anna di Crotone per chiedere la chiusura di tutti i centri di permanenza temporanea. Nel 2007 prima entrò a Montecitorio con finte molotov, poi chiamò assassini Tiziano Treu e Marco Biagi («aumentando la precarietà hanno diminuito la sicurezza sul lavoro»). Travolto dalle polemiche, chiese scusa e si autosospese dal partito. Nel 2008 insieme a Vladimir Luxuria portò alla Camera uno scatolone pieno di preservativi e cartine per spinelli.
• Il 24 gennaio 2008 il pubblico ministero Domenico Fiordalisi chiese alla Corte d’Assise di Cosenza di condannarlo a sei anni (con Luca Casarini e altri undici No Global) per aver cercato di «costituire un gruppo sovversivo» e aver avuto un ruolo nella preparazione degli incidenti accaduti durante il Global di Napoli e il G8 di Genova (20 luglio 2001), dove morì Carlo Giuliani (requisitoria basata essenzialmente sulle intercettazioni telefoniche e ambientali). Tutti gli imputati furono assolti. Della sentenza ha detto: «È la dimostrazione che si è trattato di un teorema accusatorio costruito ad arte per aggredire e zittire i movimenti. Continueremo a sovvertire e cospirare felicemente».
• Luca Casarini commentò così la sua candidatura in Veneto alle elezioni del 2008: «Caruso è peggio di Mastella. Si è fatto paracadutare qui da Benevento, ma non sa nulla del Veneto e delle sue lotte. È un esempio di meretricio, la dimostrazione che si può fare di tutto pur di avere una poltrona».
• «Caruso, politicamente, va cancellato. Lui, il mondo del precariato, con le sue dichiarazioni demenziali lo danneggia, non lo difende» (Sandro Curzi).
• Aneddoto su Caruso narrato da un poliziotto nel 2007: «Sgombero dei rumeni a Roma. Li raccogliamo nelle baraccopoli e ne concentriamo un po’ nell’ufficio per il decoro urbano della Ama, a Ponte Marconi, dietro il cinodromo, in attesa di trasferirli verso la frontiera. Arriva l’onorevole di Rifondazione Francesco Caruso alla testa di un centinaio di ragazzi. Da quello che si capisce, vogliono impedire pacificamente il trasferimento dei rumeni, bloccando l’uscita dei pullman. E la cosa, politicamente, ci sta. Bene, sai che accade? Dopo un po’ si avvicina a noi del reparto e dice: "Ma che, ve lo devo insegnare io come si fa? Caricate i rumeni sui vostri mezzi di ordine pubblico e fateli uscire da un altro ingresso. A quel punto noi ce ne andiamo, e siamo tutti contenti"» (a Carlo Bonini) [Rep 25/11/2007].
• Finita l’esperienza a Montecitorio, per qualche tempo contò i lupi al Parco nazionale del Gran Sasso (ogni giorno dalle 10 di sera alle 5 di mattina, per meno di 1.000 euro al mese). In seguito ha ripreso gli studi all’Università della Calabria (dottorato di ricerca in Conoscenze e innovazioni per lo sviluppo).
• Nel luglio 2011 fece nuovamente parlare di sé, in quanto sospettato di essere lo «Spider Truman» che, spacciandosi per un fantomatico ex precario di Montecitorio, stava pubblicando su Internet presunte rivelazioni sui privilegi dei parlamentari italiani. Interrogato al riguardo da Leonard Berberi per il Corriere della sera, smentì confermando: «No, non sono io. (…) Io ho solo scritto i post sul blog e su Facebook» [Cds 21/7/2011].