28 maggio 2012
Tags : Fabiano Caruana
Biografia di Fabiano Caruana
• Miami (Stati Uniti) 30 luglio 1992. Giocatore di scacchi. Madre di Potenza, padre italoamericano. Nonni italiani. Doppia cittadinanza. Il più giovane Grande Maestro che abbia mai vestito l’azzurro (conquistò la qualifica il 15 luglio 2007, due settimane prima di compiere 15 anni). Campione italiano 2007, 2008, 2010 e 2011. Prima scacchiera della nazionale italiana dal 2008. È stato il primo italiano a superare la soglia dei 2.700 punti Elo (nel settembre 2010). Secondo nella classifica mondiale assoluta a ottobre 2014 (2843 punti).
• La sua carriera da enfant-prodige prende il via a cinque anni, durante un pomeriggio scacchistico in un parco di Brooklyn. «Una sera si presentò a casa Caruana Bruce Pandolfini, famoso talent-scout e uno degli allenatori di Bobby Fischer: chiamò i genitori e disse loro di avere visto in Fabiano il più straordinario talento degli ultimi venticinque anni. Il New Yorker pubblicò una foto di Fabiano in piedi su una panchina di Washington Square mentre muove i pezzi e Bruce lo guarda incantato. Aveva otto anni, alto come un ombrello, lo sguardo del predestinato mentre la piccola mano si avviava verso un alfiere sulla scacchiera. I Caruana allora vivevano a Brooklyn, dove papà Luigi faceva l’agente immobiliare e mamma Santina ripensava alla sua sterminata famiglia partita da Francavilla sul Sinni in Lucania» (Corrado Sannucci).
• A inizio marzo 2012 entra nella top ten mondiale, il 25 settembre 2012 batte per la prima volta il n. 1 al mondo Carlsen, il 28 febbraio 2013 l’iridato Anand. A luglio 2014 sfonda il tetto dei 2.800 punti e a settembre vince a Saint Louis con 8,5 si 10: i suoi 3.100 punti di performance rating sono il record nella storia degli scacchi.
• «A 22 anni, Fabiano Caruana sta vivendo la più incredibile delle settimane. Ha vinto cinque partite su cinque nell’andata del torneo di Saint Louis contro cinque dei nove scacchisti più forti al mondo, a un livello in cui la patta è una regola e la vittoria un’eccezione. Ha battuto il n.1 al mondo Carlsen, il n.2 Aronian e domenica anche Hikaru Nakamura, l’unico grande scalpo che gli mancava (…) Ma a sbalordire sono la qualità delle sue partite, le innovazioni, l’approccio offensivo. In particolare, sta facendo discutere la vittoria su Levon Aronian. Un gioco di cavalli, condotto in due fasi col Bianco, che ha minato il gioco del Nero mettendo le basi a un attacco solido e originale. Un disegno così sottile che a fine partita l’armeno ha parlato di “piano da extraterrestre”. Secondo gli analisti, è una partita destinata a fare scuola e ad aprire nuove strade al gioco. “Di certo verrà rigiocata e in molti ci proveranno – commenta Sabino Brunello, Grande Maestro azzurro (coetaneo di Caruana e attuale numero 2 italiano, ndr) –. Prima ha destabilizzato l’avversario, poi ha condotto un attacco esemplare”» (Simone Battaggia) [Gds 2/9/2014].
• Ha vissuto a Madrid, a Budapest, poi a Lugano, dal 2013 ancora a Madrid («Tra un torneo e l’altro ho bisogno di un posto caldo dove rilassarmi. Anche a Lugano stavo bene ma era più freddo»). Sempre accompagnato dai genitori, Santina e Louis. Attualmente allenato dal Grande Maestro belga di origini russe Vladimir Čučelov.
• «Ammette che tra un dvd e l’origami, l’altra sua passione, gioca a scacchi almeno 50 ore a settimana» (Michela Proietti) [Cds 20/3/2008].
• «Credo di avere un certo feeling per gli scacchi. Gioco dai sei anni. Ora, lavorando con costanza, mi viene naturale (…) Gli scacchi sono sport, competizione tra due persone. Devi vincere, non creare arte. Se vinci nessuno guarda al come, se perdi nessuno ti considera un artista. Oggi i grandi giocatori sono molto pratici» (a Simone Battaggia) [Gds 30/9/2014].
• «Al mondo non c’è nessuno che abbia meno di vent’anni e che sia più bravo di lui a giocare a scacchi: l’italiano Fabiano Caruana, classe 1992, è il più forte di tutti. Lo rivela la classifica aggiornata ieri dalla Fide, la Federazione internazionale degli scacchi che per Fabiano è una specie di seconda famiglia e che ha registrato passo dopo passo i progressi prodigiosi di questo ragazzino che sogna di superare Kasparov. “Perché no?” confessa lui stesso» (Giusi Fasano nel 2011) [Cds 2/1/2011].
• «Non sono mai andato a un concerto. Credo debba essere bello, ma amo stare solo. Non mi piace la folla» (a Battaggia, cit.).