28 maggio 2012
Tags : Mara Carfagna
Biografia di Mara Carfagna
• (Maria Rosaria) Salerno 18 dicembre 1975. Politico. Deputato nel 2006, 2008 e 2013 (Fi, Pdl, poi di nuovo Fi). Ministro per le Pari opportunità nel Berlusconi IV. Nel 2010 venne eletta nel Consiglio regionale della Campania (con 55.695 preferenze risultò il consigliere più votato di tutti i tempi), ma rinunciò all’incarico per rimanere in Parlamento. Responsabile del Movimento donne di Forza Italia nel 2007. «Non è soltanto aspirando a fare la conduttrice, la cantante o la velina che si può raggiungere la massima soddisfazione nella vita».
• Definita dal giornale tedesco Bild «la ministra più bella del mondo».
• Ex valletta/soubrette/conduttrice. Figlia di Salvatore (preside) e Angela (insegnante), famiglia di centrodestra (tutti democristiani e liberali), mamma e nonna pianiste, dieci anni di conservatorio, diploma in Danza classica, debuttò su un’emittente locale di Salerno (reclame della scuola che dirigeva), poi I cervelloni (con Paolo Bonolis), Domenica In (Fabrizio Frizzi), La domenica del villaggio (Davide Mengacci), Piazza Grande (Giancarlo Magalli). Al concorso di Miss Italia 1997 vinse i titoli di Miss Cinema e Miss Tv Sorrisi e Canzoni: «Sono anche laureata in Legge con 110 e lode».
• Il giorno in cui fu nominata ministro, Repubblica pubblicò sul suo sito un vecchio calendario che la mostrava svestita: «Confido molto sulla mia volontà e testardaggine. Penso che avere un aspetto fisico gradevole non sia un reato, una colpa, e che non debba necessariamente precludere il dedicarsi alla politica, alla società e alle istituzioni. Chi vuole soffermarsi sull’aspetto fisico, lo faccia, si diverta...». Polemiche sul suo passato e sulla sua inesperienza parlamentare: «Maria Rosaria Carfagna è ufficialmente bella e punto. Potrebbe anche essere un genio, una mente: ma il curriculum è oggettivamente imbarazzante. La biografia del neo-ministro, completa e agiografica, è uscita solo su Chi. Ci sono le testimonianze di Mengacci, Frizzi e Lele Mora. C’è anche una foto di Giancarlo Magalli, con cui lei, sino a due anni fa, ha lavorato al programma Piazza Grande. Ora è ministro. Lei, non Magalli. Oggigiorno occorre specificarlo» (Filippo Facci).
• La prima volta andò da Silvio Berlusconi col padre, «a Palazzo Grazioli, è sempre stato militante di Forza Italia». Nel 2007 un complimento fattole dal Cavaliere durante la serata dei Telegatti («Se non fossi già sposato la sposerei subito», a cui lei rispose: «Le direi di sì senza esitazioni se fossimo coetanei e non fosse già sposato»), scatenò la reazione di Veronica Berlusconi che con una lettera aperta a Repubblica chiese al marito pubbliche scuse. La cosa dette adito a molte malignità culminate nei pettegolezzi al centro del No Cav Day, nel luglio 2008 (vedi Sabina Guzzanti); lei risponde citando Diderot: «Il pregiudizio è molto più vicino all’ignoranza che alla realtà», e minaccia di querelare «la figlia del parlamentare di Fi Paolo Guzzanti». Berlusconi l’ha sempre difesa: «Su me e Mara sono uscite cose assurde, ma vi pare che io vado a dire certe cose proprio a Mara che è una persona di santi principi, è una Maria Goretti».
• Si definisce una «leale berlusconiana critica».
• Quando organizzò un convegno contro i Dico, indispettito per la sua frase «I gay sono costituzionalmente sterili», Vladimir Luxuria replicò: «Non prendo lezioni da chi crede di difendere la famiglia proprio mentre ne sta sfasciando una». Decise di non dare il patrocinio al Gay Pride che si tenne a Roma nel giugno 2008: «Credo che l’obiettivo del Gay Pride sia solo il riconoscimento delle coppie omosessuali al quale io sono contraria». Nel 2009, però, portò avanti alcune iniziative contro ogni forma di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale; nel 2010, in occasione della cerimonia in Quirinale per la Giornata mondiale contro l’omofobia, si scusò pubblicamente per le parole dette due anni prima. Nel maggio 2011 sostenne in Commissione giustizia la proposta di legge dell’onorevole Paola Concia sull’introduzione dell’aggravante per i reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale; ma qualche mese dopo, a luglio, si astenne sul voto alla Camera per il medesimo disegno di legge.
• All’interno di Fi si scontrò con Michela Vittoria Brambilla quando venne nominata Responsabile del Movimento donne di Forza Italia. Sembra che alla notizia la Brambilla abbia sibilato: «Chissenefrega di quella velina lì».
• Nel 2008 fu promotrice della legge sulla prostituzione, l’anno successivo volle «l’inserimento, all’interno del decreto sicurezza approvato a febbraio, del reato di stalking, con le misure di ammonimento e allontanamento dalla vittima per lo stalker e con l’arresto obbligatorio in flagranza per la violenza sessuale oltre a pene più aspre per violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, violenza sessuale di gruppo» (Giorgio Dell’Arti) [Gds 10/9/2009]. Nel 2012 predispose con Giulia Bongiorno una legge per punire con l’ergastolo il reato di femminicidio.
• Vita privata Nel 2011 scalpore per la sua relazione con l’allora deputato di Fli Italo Bocchino, resa pubblica dalla moglie di lui (ormai ex), Gabriella Buontempo, in un’intervista a Vanity Fair: «Italo sostiene di averla troncata. Per carità, l’avrà troncata: lei si è fidanzata, ora dice che si sposa. (…) Purtroppo lui non l’ha gestita bene, perché questa storia la sapeva tutto il Parlamento e a un certo punto è arrivata anche al mio orecchio. Ho dovuto reagire: non mi va di passare per la scema del villaggio. (…) In politica, la Carfagna è sempre stata “telecomandata” da mio marito: segue tutto quello che lui dice. Se non era per Italo, mica li prendeva tutti quei voti in Campania» (a Sara Faillaci) [Vty 15/3/2011]. Nello stesso anno, il 25 giugno 2011, sposò il costruttore romano Marco Mezzaroma. Scelse di indossare un abito bianco di seta con velo ricamato e strascico di un metro e mezzo, confezionato nella sartoria di Pinella Passaro, negozio nel cuore di Salerno dove anche sua mamma si fece fare il vestito quando si sposò (ha detto la stilista Pinella Passaro: «Mara ha un portamento da indossatrice e una raffinatezza innata. Ho disegnato per lei un abito che sarà all’insegna della sobrietà e dell’eleganza, da vera regina»). Testimoni: il fratello Gianrocco e Silvio Berlusconi. «Non esattamente un matrimonio da passare inosservato: in pompa magna dentro un castello con ponte levatoio anti-giornalisti, wedding planning, addobbi bianco latte nella chiesetta, ventagli bianchi con nappine bordeaux alle signore per rinfrescarsi, libretti da messa foderati di raso, pure bordeaux, con una camelia sopra, torta a sorpresa ordinata dalla signora cognata Lotito, un “colpo di scena” con cinque piani di glassa bianca decorati con roselline rosse. C’erano pure due paggetti, come informava l’ampio servizio di Chi. E il presidente del Consiglio come testimone di lei» (Filippo Ceccarelli) [Rep 6/7/2012].