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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Lara Cardella

• Licata (Agrigento) 13 novembre 1969. Scrittrice. Autrice nel 1989 di Volevo i pantaloni, bestseller da un milione di copie che le diede un’improvvisa popolarità: i settimanali si contesero le foto delle sue nozze per parecchi milioni. Nel 2009, in occasione della riedizione del libro, dichiarò di aver avuto molti uomini: «A un certo punto ho smesso di contarli. Davo pagelle e voti alle prestazioni. Una settimana mi sono capitati sette Angelo, non sapevo come inserirli nella graduatoria».
Volevo i pantaloni nacque da una scommessa con un’amica in occasione del concorso indetto dalla rivista Mondadori “Centocose” (alle lettrici della rivista si offriva, come premio, la pubblicazione di un loro romanzo): se avesse vinto, l’amica le avrebbe pagato una brioche al gelato.
• Divorziata, un figlio (nato nel 1991), fa l’insegnante di lettere. Non ha smesso di scrivere: da ultimo 131km/h (2012) e Io non farò rumore (2013), entrambi per Barbera.
• Molto attiva su Facebook. «Gestisce personalmente e con assiduità un paio di profili a suo nome, in cui si parla molto di politica e di attualità. Confessa anche l’esistenza di un fake dove si nasconde per il libero cazzeggio con gli amici. Facebook è per lei anche una maniera per continuare a essere la rompiscatole di sempre, anche in fase post televisiva: “Nel 2009 abbiamo formato un gruppo di più di 13 mila persone, abbiamo aiutato la ragazzina che fu stuprata da un gruppo di ragazzi a Montalto di Castro. Fu una vicenda scandalosa, gli avvocati degli imputati furono pagati dal sindaco; abbiamo fatto un gran casino perché almeno le chiedesse scusa e i ragazzi subissero un vero processo. Fu allora che Lara, in testa ai suoi seguaci di Facebook, bombardò i profili di Rosy Bindi e di Bersani perché agissero su quel sindaco del Pd» (Gianluca Nicoletti) [Sta 14/8/2011].
• Suo e di Nicky Persico l’appello lanciato a Bari nel luglio 2013 per una migliore legge antistalking.
• «Non sono di sinistra, ma comunista sì. Il fatto è che il mio essere non si riconosce in alcun partito di quelli esistenti» (a Paolo Bianchi) [Lib 2/2/2012].