Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Vincenzo Carbone

• Napoli 12 luglio 1935. Giurista. Dal 23 luglio 2007 al 12 luglio 2010 primo presidente della Cassazione. Nomina bocciata l’11 dicembre 2006 (la votazione sulla sua nomina spaccò in due il Csm, 12 a 12), fu decisiva per l’elezione una lettera al presidente Giorgio Napolitano vista come una «professione di umiltà e di alto rispetto verso il Csm».
• «Entra in magistratura nel 1959. Infaticabile studioso e brillante magistrato scrive una ventina di saggi ed è tra gli autori del primo commentario della Costituzione italiana. Due volte in commissione di riforma del codice di procedura civile, dall’81 all’86 è consigliere del Csm. Rientrato in Cassazione viene promosso presidente di sezione per meriti eccezionali. E nel 2004 diviene aggiunto del primo presidente Nicola Marvulli che dapprima lo loda (per le sentenze emesse superiori ai ricorsi presentati) ma poi finisce per scontrarsi con il suo carattere» (Corriere della Sera).
• Nel 2010 è stato indagato per corruzione a Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla nuova loggia P3: «Quell’intercettazione in cui chiedeva a Pasquale Lombardi, geometra “prestato” alla magistratura e finito in manette nell’ambito dell’inchiesta sull’eolico e sulla P3, un aiuto per ottenere incarichi dopo la pensione, quando avrebbe lasciato la poltrona di primo presidente della Cassazione, l’aveva già messo nei guai. Coinvolgendo in pieno l’alto magistrato nell’inchiesta sulla P3. [...] Secondo il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli, Carbone “accettava da Lombardi la promessa di futuri incarichi da ricoprire al tempo del suo collocamento a riposo, previsto a luglio 2010. Incarichi che egli stesso sollecitava in vista dei quali il Lombardi si adoperava presso terzi e ciò al fine di favorire una parte in un processo civile, attraverso il rinvio della causa Mondadori contro Agenzia delle Entrate e in un processo penale mediante la sollecita fissazione del ricorso Nicola Cosentino”» (Il Messaggero). Rinviato a giudizio con Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, il processo dovrebbe partire il 9 aprile 2014.