28 maggio 2012
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Biografia di Andrea Carandini
• Roma 3 novembre 1937. Archeologo. Dal 19 febbraio 2013 presidente del Fai. Ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali (dal 2009 al 2012). Allievo di Ranuccio Bianchi Bandinelli e poi titolare della cattedra di Archeologia e storia dell’arte greca e romana all’Università La Sapienza, è famoso per i suoi scavi nel ventre dell’Urbe. Tra le scoperte quella relativa al tempio del dio Quirino, individuato sotto i giardini all’inglese del Quirinale (sull’argomento ha pubblicato da Einaudi Cercando Quirino. Traversata sulle onde elettromagnetiche nel suolo del Quirinale 2007).• «Venti anni di scavi ben mirati nel cuore più sacro di Roma – con migliaia di suoi studenti in corvée a setacciare terreno e passato – gli hanno permesso di ridisegnare quella Prima Roma che tutti pensavano fosse solo leggenda. Vero il fossato di Romolo. Vero il primo muro al Palatino. Vero – e a disposizione degli altri studiosi che vogliono verificare – il luogo del Fuoco Sacro centrale e comune che confederava tutti, giù in basso al Santuario di Vesta» (Sergio Frau).
• Nel 2007 ricevette la medaglia d’oro del ministero per i Beni culturali ai benemeriti della cultura e dell’arte, fu candidato in lista con Walter Veltroni alle primarie per eleggere l’Assemblea costituente del nascente Partito democratico, sostenne che quella trovata sul Colle del Palatino era la grotta dove la lupa allattò Romolo e Remo. A chi gli contestava le sue tesi: «Non riconoscere per tempo le scoperte archeologiche, con la scusa della prudenza, è un altro modo di fare lo struzzo».
• Figlio del conte Nicolò Carandini (politico e intellettuale antifascista, ministro della Repubblica nel 44, primo ambasciatore italiano a Londra dopo la Seconda guerra mondiale nonché presidente dell’Alitalia e fondatore del Partito radicale) e di Elena Albertini (figlia del senatore Luigi Albertini, fino al 1925 direttore del Corriere della Sera). Dal 1926 Nicolò, assieme al cognato Leonardo Albertini, si occupò della bonifica del latifondo Torre in Pietra vicino a Roma, che trasformò in un’azienda agricola all’avanguardia.
• «Ricordo quando andavamo a casa di nonno Luigi. Guardavamo insieme i film di Topolino. Il mio ottavo anno l’ho vissuto nel college inglese di Kingston Hill, in Inghilterra. Severità assoluta» (a Vittorio Zincone) [Sette maggio 2012].
• «Credo che la battuta “La terra ai Carandini”, deformazione dello slogan comunista “La terra ai contadini”, sia nata tra Flaiano e Mezio nel salotto del Mondo frequentato da Nicolò Carandini, proprietario della tenuta di Torre in Pietra. L’epigramma di Flaiano suonava così: Il conte Carandini fermo come Torre in Pietra che non crolla lancia il manifesto della nuova Internazionale “Agricoltori di tutto il mondo unitevi –La terra ai Carandini”» (Giovanni Russo). Attribuito invece a Giancarlo Pajetta, da sempre ostile verso quella famiglia di «Gran Borghesi liberali», che secondo la leggenda portavano i calzini rossi (e lunghi), lo sberleffo «Se non ci conoscete guardateci i calzini, noi siamo i radicali del conte Carandini». (a cura di Lauretta Colonnelli)
• Sposato con Mara Fazio, docente alla Sapienza e studiosa di teatro contemporaneo. Una figlia, Greta, studentessa alla Bocconi (che pare sia la nuova fidanzata dell’attore Alessandro Preziosi).
• Suona pianoforte, organo e clavicembalo.
• Casa Carandini, in via XXIV maggio a Roma, è stata progettata dall’architetto Gaetano Koch. «Era l’edificio di mio nonno che abitava sopra di noi. Poi è diventato dei miei genitori. [...] Mi ricordo questo salotto che gravitava intorno al Mondo di Pannunzio, mi ricordo la corda sotto il divano rosa in caso potesse servire a mio padre per scappare durante il periodo del fascismo. La buttavamo giù in giardino quando arrivava la polizia, e poi la cantina in cui ci rifugiavamo, i bombardamenti. Mi viene in mente una società di prim’ordine che sapeva conversare. Nei salotti in fondo si potevano prendere decisioni proprio come negli atri dei romani. Sono stato educato in una società che non c’è più per una società che non c’è mai stata» (la Repubblica).
• È tra i proprietari, con le sue sorelle, del Castello di Torre in Pietra, a Fiumicino.
• È cugino dell’attore Christopher Lee: «Quando Christopher passa a Roma ci vediamo. Mi ha raccontato che Alberto Sordi durante le riprese dell’Avaro cercava di farlo impappinare. È simpatico. Ma per i miei gusti è un po’ troppo legato alla nobiltà della famiglia» (a Zincone).