28 maggio 2012
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Biografia di Michele Carabetta
• Locri (Reggio Calabria) 1 aprile 1978. Presunto ’ndranghetista, ritenuto appartenente alla cosca Pelle-Vottari, in lotta con gli Strangio-Nirta (faida di San Luca, vedi Francesco Vottari).
• Arrestato il 30 agosto 2007 dalla polizia nel corso dell’operazione Fehida (totale dei fermi quarantatre, tutti a carico di persone ritenute appartenenti a famiglie coinvolte nella faida di San Luca), scarcerato dopo quattro anni per decorrenza dei termini, è detenuto dal 16 luglio 2012. Accusato di associazione mafiosa, la condanna non è ancora diventata definitiva (il 25 ottobre 2012 la Cassazione ha rimesso il processo alle Sezioni Unite perché decidano se meriti l’applicazione della circostanza aggravante della transnazionalità).
• Partecipava all’organizzazione del commando che avrebbe dovuto uccidere Giovanni Luca Nirta (vedovo di Maria Strangio, uccisa al suo posto la sera del 25 dicembre 2007). Si stavano dando tutti da fare per comprare le mitragliette, in Germania e in Svizzera, ma la cosca avversaria li anticipò uccidendo sei di loro (tra cui Marco Marmo, ritenuto responsabile della strage di Natale), davanti al ristorante “Da Bruno”, a Duisburg (15 agosto 2007, strage di ferragosto). Nell’ordinanza di fermo il gip di Reggio Calabria riporta la conversazione tra lui e Marco Marmo avvenuta poche settimane prima di quel ferragosto e intercettata da una cimice in macchina (Carabetta chiede a Marmo di sapere di un suo incontro con una terza persona): «C: “Ma ti ha detto che la chiudono?”. M: “La porta!”. C: “Ma la chiudono vero?”. M: “.. uh..”. C: “Come, come la chiude? ... Se non muore Gianluca non si può chiudere... quello non ha più niente da perdere Marco... questa è la pericolosità sua, hai capito?”».
• Il 17 settembre successivo una microspia piazzata dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria nella casa di San Luca intercetta una conversazione tra la madre di Michele e un uomo non identificato che dice: «Sì, ora hanno fatto la pace... Hanno fatto la pace tutti... Se l’ avessero fatta prima... Era onesta la pace». E la signora Carabetta: «Se l’avevano fatta prima, non erano morti questi...». (a cura di Paola Bellone).