28 maggio 2012
Tags : Pierluigi Cappello
Biografia di Pierluigi Cappello
• Gemona del Friuli (Udine) 8 agosto 1967. Poeta. Con la raccolta di componimenti in italiano e friulano Assetto di volo (editore Crocetti) ha vinto il premio “Bagutta opera prima 2007”. «La poesia è un colpo di lama di samurai, la veronica di un torero».
• «Il friulano è una lingua all’alba immersa nel crepuscolo. Chi fa poesia ha la fortuna di avere una lingua vergine che non ha subito come l’italiano l’irruzione mediatica degli anni Cinquanta. Mi permette di illuminare gli angoli in ombra».• «Una delle voci più alte della lirica contemporanea, vincitore del Premio Montale Europa Poesia, del Viareggio-Repaci nel 2010 per Mandate a dire all’Imperatore (Crocetti editore), nonché Premio Vittorio De Sica. Un riconoscimento quest’ultimo solitamente cinematografico, che però è attribuito anche a personalità che si siano distinte nelle arti, nella cultura e nelle scienze. Cappello è il quarto poeta premiato dopo Maria Luisa Spaziani, Guido Ceronetti e Mario Luzi» (Corriere della Sera).
• Nel 2013 ha pubblicato per Rizzoli la sua prima opera di narrativa, Questa libertà.
• È costretto sulla sedia a rotelle in seguito a un incidente in moto. «“Nel settembre del 1983 avevo sedici anni. Un amico mi diede un passaggio in moto. Finimmo contro la parete rocciosa di una montagna, a Chiusaforte. L’amico morì sul colpo. Io rimasi un paio d’ore sull’asfalto, poi fui portato in ospedale e iniziò il calvario delle operazioni. Ne sarei uscito sulla sedia a rotelle”. L’altro evento che segnò la vita di Cappello fu il terremoto del Friuli. “Alle 21.02 del 6 maggio 1976, al primo boato del terremoto, l’immaginazione di migliaia di bambini friulani si espanse come un’enorme, dolente bolla per accogliere entro i suoi confini una nuova regione: la regione del terrore, un terrore primordiale, da passeri e cani spaventati. Ai primi crolli, il presente immutabile di quei bambini venne scagliato in bocca a un futuro buio, privo di dimensione”. [...] Affinati lo ha definito un “paladino ferito”. Chi lo incontra è subito colpito dalla luminosa serenità del suo sguardo, dietro cui si cela una strenua determinazione a non cedere» (Franco Brevini) [Cds 31/12/2011].
• Vive a Tricesimo, nella periferia di Udine, in un prefabbricato donato alla popolazione dopo il terremoto del ’76. Quando trovò i ratti sulla sua scrivania, nel 2012, si trasferì per un periodo a casa della madre. In molti hanno sostenuto un appello per invocare la legge Bacchelli, che prevede un piccolo vitalizio per artisti di fama che versino in condizioni disagiate.