28 maggio 2012
Tags : Daniele Capezzone
Biografia di Daniele Capezzone
• Roma 8 settembre 1972. Deputato e presidente della commissione Finanze della Camera (2013). Del PdL. Portavoce di Forza Italia prima e del Popolo della Libertà poi. Eletto alla Camera nel 2006 con la Rosa nel Pugno, nel novembre 2007 traslocò nel gruppo misto (dimettendosi al contempo da presidente della commissione Attività produttive). Dal 2001 al 2006 segretario del Partito radicale. «Credo a una cosa che ha detto lo scrittore Jorge Luis Borges, “bisogna avere una mente ospitale”. Ho avuto rapporti di amicizia e oltre con ragazze e ragazzi».
• Figlio unico di Felice e Anna Gandini che hanno un negozio di abbigliamento nel centro storico della capitale. Ha studiato all’Istituto de Merode fino alla maturità classica: «Una scuola cattolica da cui sono uscito con il massimo dei voti e con il minimo della fede». Poi si è iscritto a Giurisprudenza alla Luiss (senza laurearsi). «È un politico giovane che insegue l’autorevolezza. Lo fa grazie al dono di un linguaggio forbito e all’apprendistato della protervia radicale. Ma ci aggiunge l’uso sapiente della cordialità e dell’autopromozione, trattando tutti come amici di vecchia data e passando il più possibile per le televisioni» (Stefania Rossini).
• L’addio alla segreteria del Partito radicale fu accompagnato da un duro scontro con Marco Pannella: «Ciascuno è fatto come è fatto, però dal primo giorno Daniele ha creato gravi difficoltà e io ho dovuto difenderlo contro antipatie e critiche giuste e dire “guardate che questo qua è un grande valore che arriva, un tesoro di cui dobbiamo fare tesoro”, ma per suo carattere tutto ciò è come scontato, poi se uno gli dice che ha un neo sulla punta del naso s’incazza» (Marco Pannella).
• Dal 2001 al 2007 ha curato su Radio Radicale la rassegna stampa domenicale Stampa e regime.
• Dal dicembre 2007 al giugno 2010 è stato direttore dell’agenzia di stampa il Velino.
• «È un egocentrico, un narcisista. Ma è anche un politico di serie A» (Piero Chiambretti).• Nel 2010 è stato condannato in via definitiva dalla corte di Cassazione per diffamazione per una vicenda risalente al novembre del 2002: quand’era segretario dei Radicali, in una dichiarazione stampa, si rivolse a Carlo La Speranza, pubblico ministero nel processo sull’omicidio della studentessa romana Marta Russo, denunciando «i comportamenti letteralmente teppistici di alcuni magistrati» (la Repubblica).
• Non ha un buon rapporto con Dudù, il cane di Francesca Pascale, che secondo i cronisti abbaia solo a lui (Marianna Rizzini) [Il Foglio 5/10/2013].
• Nel 2010 fu aggredito da uno sconosciuto, che gli tirò un pugno in faccia, vicino alla sede del partito in via dell’Umiltà, a Roma.