28 maggio 2012
Tags : Antonino Cannavacciuolo
Biografia di Antonino Cannavacciuolo
• Vico Equense (Napoli) 16 aprile 1975. Chef. Del Ristorante Hotel Villa Crespi, a Orta San Giulio (Novara), sul Lago d’Orta. Dal 2006 due stelle Michelin. Dal 2015 è giudice di MasterChef Italia, con Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich. Due libri: In cucina comando io (2013) e Pure tu vuoi fare lo chef? (2014), entrambi editi da Mondadori.
• «Emigrante del gusto da Vico Equense al Piemonte e “gemello” separato alla nascita di Gennaro Esposito (Vico Equense, Napoli, 1970). L’accostamento dei due non è casuale, se è vero che il talentuoso Cannavacciuolo ha portato in riva al lago d’Orta molto della strepitosa offerta (ed elaborazione) di pesce dell’amico di sempre» (Licia Granello).
• Il padre Andrea insegnava all’alberghiero a Napoli e di sera faceva lo chef in un hotel: «Ricordo le sue giacche immacolate, la precisione con cui mamma le stirava ogni mattina. Imitavo tutto quello che faceva lui, volevo imparare. Non era solo uno chef, è ancora oggi un artista: scolpisce burro, margarina, ghiaccio, ma anche legno, gesso. Io, però, il mio lato artistico lo esprimo nella composizione dei piatti: dipingo con cucchiaio e salse. Un piatto bello fa “l’effetto wow”, dispone il corpo all’assaggio» (Marianna Aprile) [Ogg 18/12/2013].
• Ha lavorato per ristoranti francesi pluristellati e al Grand Hotel Quisisana di Capri, quando la cucina era tenuta da Gualtiero Marchesi.
• «Mio padre, che è stato un grande chef, quando è andato in pensione si è ritirato in campagna. Ha una tenuta con galline, conigli, maiali. Mamma seleziona i prodotti, prepara i sottaceti e chi viene a casa mia, a Vico Equense, scopre i sapori veri» (Fiamma Sanò) [Gra 17/12/2015].
• Suo il Pranzo dell’anno della guida Espresso 2010. «Una grande soddisfazione per i ragazzi della mia squadra, sia in sala, sia in cucina. Perché il pranzo dell’anno non è un singolo exploit: dentro c’è tutto, dall’aperitivo al dolce, dall’accoglienza al servizio. Cucinare bene non basta. Uno sgarbo, un errore nella presentazione, e il lavoro ai fornelli viene vanificato» (Rep 15/8/2009).
• «Solo in cucina siamo in venti: una golosa macchina da guerra. Ma preferisco usare paragoni calcistici: neanche Maradona vinceva gli scudetti da solo. Siamo una squadra di calcio, dal mastino a quello che rende qualche volta da 6, ma la volta dopo da 9» [ibid.].
• È il protagonista di Cucine da Incubo, programma in onda dal 2013 prima su Fox Life e Cielo e poi su Deejay TV. Lo show è basato sul format internazionale Kitchen Nightmares, condotto dallo chef inglese Gordon Ramsay. Ogni puntata racconta la storia di un locale sull’orlo del fallimento e il tentativo dello chef di salvarlo.
• «Se la specialità di Cracco è l’uovo, quella di Cannavacciuolo è il cazziatone intimidatorio. Se non cucini bene, lui forse ti mena. Se non sali la pasta, lui non lancia il piatto, lancia te. E sì, il concetto è metaforico, ma fino a un certo punto. Basta guardare il suo mitico Cucine da incubo per realizzare che Cannavacciuolo è famoso tanto per i suoi paccheri che per le sue pacche sulle spalle assestate al ristoratore di turno con una forza propulsiva pari a quella dell’elica a poppa di una nave Msc crociere. Cannavacciuolo è il tramonto del cuoco fighetto che se lo chiami cuoco e non chef ti trafigge con una forchettata, è il ritorno al vecchio cuoco di una volta, quello con le manate di sugo sulla parannanza e la panza di quello che dopo aver impiattato con cura la parmigiana non va nel retrobottega a spiluccare il pinzimonio perché il giorno dopo ha uno shooting per Vanity fair. Lui la parmigiana se la mangia» (Selvaggia Lucarelli) [Fat 20/12/2015].
• Se dovesse scegliere un altro mestiere farebbe «il pescatore. Il mare rilassa e riesco a non pensare al mio lavoro» (Sanò, cit.).
• Sposato con Cinzia Primatesta, che è anche sua socia. Due figli: Elisa e Andrea.