28 maggio 2012
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Biografia di Bruno Canfora
• Milano 6 novembre 1924 – Piegaro (Perugia) 4 agosto 2017. Direttore d’orchestra. Compositore. Paroliere. Ha condotto le orchestre del Festival di Sanremo, Canzonissima, Studio uno ecc.
• Frequentò il conservatorio Giuseppe Verdi imparando a suonare prima l’oboe, poi il pianoforte. Durante la Seconda guerra mondiale si avvicinò al jazz, formando un trio con la cantante Elsa Pejrone (il terzo componente era Tullio Gallo), con cui ebbe due dei suoi tre figli. Aveva lasciato il mondo dello spettacolo nel 1995; la sua ultima partecipazione musicale fu a Papaveri e Pavere con Baudo e Magalli.
• «Il nome di Bruno Canfora è legato a teneri ed eleganti sabati sera della nostra memoria in bianco e nero. Stagioni di varietà senza rutti e con l’orchestra, che egli dirigeva con pochi gesti rimanendo sullo sfondo, muovendo appena i baffi e gli occhiali dalla pesante montatura nera» (Marinella Venegoni, La Stampa 7/8/2017).
• «È stato la colonna sonora degli anni ’60, con brani come Il ballo del mattone e Il geghegé (resi celebri da Rita Pavone), con canzoni come Brava e Zum zum zum (portate al successo da Mina), con pezzi rimasti nell’immaginario sonoro come Da-da-un-pa e La notte è piccola per noi delle gemelle Kessler o Stasera mi butto incisa da Rocky Roberts» (Renato Franco, Corriere della Sera 7/8/2017).
• «Per tutti gli anni Sessanta è stato l’anima musicale di Mina, spesso in coppia col paroliere Antonio Amurri. “La conobbi nel 1959. Tecnica perfetta, e non aveva mai preso una lezione, faceva tutto per istinto. Le giuste sfumature. Sembrava una veterana e aveva 19 anni (…) Io dovevo canticchiarle ogni canzone nuova, per illustrargliela. Brava gliela canticchiai tre volte, stavo per iniziare la quarta e lei mi disse: “Uffa, ancora?”. Aveva già imparato tutto, anche il testo» (a Luigi Bolognini, la Repubblica 4/11/2008).