28 maggio 2012
Tags : Rosanna Cancellieri
Biografia di Rosanna Cancellieri
Roma 3 giugno 1952. Giornalista (le rubriche Dove sono i Pirenei? dal 1994 al 1996, Chi è di scena? dal 2003, dedicata a lirica e teatro, i servizi di moda del Tg3, ecc.). Figlia della casalinga Zaira e di Edmondo Cancellieri, documentarista, regista, redattore capo del settimanale Incom (morto nel 1975): «Quando ero bambina mi portava sul set e mi spiegava tutto, anche il lavoro del rumorista che chiamava per me “il mago dei suoni”».
• «La più appariscente giornalista del Tg3 (una passione per il rossetto scuro, un culto per le camicette aderenti). Un tempo giovane collaboratrice del comunistissimo Paese Sera, uno dei volti di Videouno, l’emittente privata romana che negli anni Settanta dava voce alle giunte rosse guidate dal Pci a Roma. Uno dei marchi di fabbrica della “Telekabul” d’assalto condotta da Sandro Curzi» (Paolo Conti).
• «A sinistra, lo so, non sono mai stata amata. Troppo creativa, troppo “visibile”, troppo zuzzerellona».
• «È un personaggio, ma è una sua scelta. Ci sono giornali che dicono che non arriva l’estate finché non si vedono le tette della Cancellieri» (Francesca Senette a Claudio Sabelli Fioretti) [Cds 14/7/2002]
• Ha scritto, in coppia con Ennio Remondino, Da Belgrado in diretta telefonica (Manni 1999).
• Nel 2004 ha partecipato all’Isola dei famosi. «Mi piacerebbe fare anche XFactor, perché sono brava a cantare».
• Della vita privata non parla, «appunto perché è privata». Le dispiace non avere figli? «No, perché secondo me la nascita di un bambino è legata alla costruzione di una famiglia. Il desiderio astratto di un figlio non lo capisco, non mi viene» [Cds 6/12/1995].
• In casa sa fare tutto («da brava ragazza del Sud ho imparato a cucinare, cucire, ricamare, lavorare all’uncinetto…») ma non ne ha voglia: «Il mio motto è: “Meglio fatto male da un altro che fatto bene da me”».
• Più volte immortalata senza veli: «Finché potrò mi metterò in mostra». [Alessandro Fulloni, Cds 6/7/1996].
• Non porta biancheria intima [Giorgia Fiore, Libero 9/11/2003].