Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Bologna 8 maggio 1968. Ex tennista. Professionista dal 1987 al 2001. Destrorso.
• Numero uno in Italia nel 1991, 1992 e 1993. Miglior ranking: 18esimo (10 febbraio 1992). Trenta incontri di Davis (vinti 12 su 21 in singolare e 6 su 9 in doppio). Vinse due tornei Atp (Rotterdam nel 1991 su Ivan Lendl e Milano 1992 su Goran Ivanisevic). Finalista a San Marino 1990. Aveva nel diritto la sua arma migliore. Fu frenato nel 1993 da una epicondilite che lo tenne fuori gioco per sei mesi quand’era al top della carriera.
• «Pur avendo lavorato molto bene e dato tutto per recuperare, mi sono trovato in grande difficoltà. Non è stato solo un problema di recupero di condizione o di livello agonistico ma, paradossalmente, di cambiamento in pochi mesi proprio del tennis che si giocava. Avevo lasciato un circuito in cui prevaleva il fattore tecnico su quello fisico e i miei avversari spagnoli, per esempio, (i Sanchez, per fare un nome) non mi infastidivano particolarmente. Ritrovavo un ambiente in cui era improvvisamente esploso il giocatore “muscolare”, in grado di imprimere alla palla rotazioni molto pesanti».
• «Con Paolo Canè e Andrea Gaudenzi, è stato il più forte tennista italiano nel difficoltoso dopo-Panatta» (Andrea Scanzi).
• «Un piccolo aneddoto per quanto riguarda Lendl: ci conoscevamo benissimo. (...) Mi stimava come giocatore e mi richiedeva sistematicamente come partner di allenamento; inoltre insieme formavamo una coppia di burloni notevolissima. Dopo la sconfitta di Rotterdam, e il bis successivo ad Amburgo nei quarti, di me come sparring non ha più voluto sapere».