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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Massimo Camisasca

• Milano 3 novembre 1946. Vescovo, scrittore. Incontrato a 14 anni don Luigi Giussani, in seguito divenne responsabile di Comunione e liberazione, movimento di cui è considerato lo storico. Ordinato prete nel 1975, dal 2012 vescovo della città più di sinistra d’Italia: Reggio Emilia-Guastalla (nella cui diocesi vi è Brescello, il paese di Don Camillo).
• Nel 1985 fondò la Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, alla quale ha dedicato il volume Il vento di Dio (Piemme 2007). Insegnante di Filosofia, editorialista dell’Avvenire, autore di numerosi saggi e libri, tra cui la storia del movimento di Comunione e Liberazione (Edizioni San Paolo).
• È stato cappellano del Milan ai tempi di Sacchi.
• «Il cardinale Ratzinger veniva a cena da lui nell’appartamento romano che divideva con un altro sacerdote cresciuto in Cl, Angelo Scola» (Aldo Cazzullo).
«I divieti creano miti... ci sono cose su cui più lo Stato interviene, peggio è... i giovani mica li salvi coi divieti. Li aiuti ridando il senso dell’avventura della vita» (a Goffredo Buccini) [Cds 15/06/2012].
• «La tradizione? È il legame con l’essenziale e capacità di riconoscere ciò che non lo è» [Camillo Langone, Fog. 15/3/2013].
«È guardando [alla Madonna] che si capisce come non vi sia ragione “per cui una donna debba desiderare di diventare sacerdote”. Del resto, dice Camisasca, “Gesù stesso lo ha escluso, non per togliere qualcosa al posto delle donne nella chiesa da lui fondata, bensì per riconoscere la loro suprema dignità».
«Considero il celibato... estremamente conveniente alla vita sacerdotale. Perché libera la persona da responsabilità serie e profonde come quelle di una famiglia e le consente di avere una vita come quella di Gesù: l’unica preoccupazione diventa quella per il suo popolo» (Aldo Cazzullo) [CdS 2/2/2013].
«Fate silenzio. Il silenzio è d’oro, Dio “vive nel silenzio”» [Camillo Langone, Il Foglio 17/7/2013]
«Forse non tutti sanno che un vescovo prende 1.200 euro al mese» (ibidem).
Tifo «Un bergamasco come Roberto Donadoni a Napoli non potrà che fare bene. Lui è un vulcano che cova sotto la cenere, come sono i bergamaschi. Un vulcano che, tuttavia, sa governare la propria tensione fino a farla esplodere al momento giusto» (Paolo Rodari) [Il Riformista 12/3/2009]