28 maggio 2012
Tags : Novella Calligaris
Biografia di Novella Calligaris
Padova 27 dicembre 1954. Ex nuotatrice. Argento nei 400 stile libero e bronzo negli 800 sl e nei 400 misti alle Olimpiadi del 1972, campionessa del mondo degli 800 sl nel 1973. Non vinse mai gli Europei (un argento nel 1974, un bronzo nel 1970, sempre negli 800 sl). Chiuse la carriera a soli diciannove anni: «Il giorno che chiamai mia madre Nella, per dirle che avevo fatto il Mondiale, era a teatro e mi rispose: “Ti sei appena persa un balletto di Béjart”».
• «Genitori triestini, amanti del mare. Mio padre dirigente di varie aziende, uno dei primi a portare i computer in Italia».
• Il padre la chiamava “la pulce”: «Ero un motorino, supplivo con la velocità a una taglia non possente. A 13 anni a mezzo mi ritrovai a nuotare contro il mondo, ero arrabbiata perché la piscina mi toglieva vita, amicizie, occasioni. Bubi Dennerlein per spronarmi mi faceva allenare con gli uomini».
• Aronne Anghileri: «Il fuoco d’artificio arriva nel 1969: tre titoli primaverili e sette, mai visto niente di simile, agli estivi di Napoli, con il record europeo degli 800 in 9’38”, tredici primati italiani. È scatenata, ma il suo europeo resiste una settimana: glielo toglie la caporalesca tedesca-est Neugerbauer. Il 1970 si annuncia difficile, e infatti al Trofeo Navigli la Neugerbauer la supera nei 400-800 e 400 misti. Inviperita, manda tutti a quel paese, piange, non accetta, dimentica il fair-play. Mi tocca scrivere che impari a perdere, e non usi un linguaggio “che metterebbe in imbarazzo un sergente maggiore degli Alpini”. Mi toglie il saluto, ed è comprensibile, non mi parla nemmeno durante gli Europei di Barcellona, dove negli 800 si deve accontentare di un bronzo. Mi perdona all’inizio del 1971, quando mi congratulo per il significativo record italiano degli 800, simbolo di rinascita. Bubi Dennerlein se la porta in America e in Europa, a battere le tedesche-est a casa loro e poi, con doppio record europeo, a Bolzano. Lei lo chiama “signor Dennerlein”, e soltanto in seguito adotterà un più confidenziale “Bubi”. Non mancano delusioni e stizze. Come alla Coppa Europa a Udine: sabato apprende che l’olandese Bunschoten le ha tolto l’europeo dei 400. Risponde domenica, negli 800. Nel 1972 è matura per l’Olimpiade di Monaco. Ai campionati-trials di Torino ai soliti sette titoli aggiunge i primati europei dei 400 (progresso di 2”6) e degli 800 (6”6). Non è troppo in forma? “Tranquilli — dice Bubi — non sta forzando la preparazione”. È vero, a Monaco accadono cose non prevedibili, diventa una protagonista assoluta, anche senza medaglia d’oro. La troverà l’anno seguente ai Mondiali di Belgrado, con il primo record universale di un nuotatore azzurro, sopravvivendo ad una notte d’inferno per un ascesso a un dente prima dei 400 misti».
• «Ai miei tempi non c’erano i mezzi per smascherare il doping, che era molto evidente. Mi privò di qualche medaglia».
• Ha ammesso che detto che, a Monaco nel 1972, tra lei e Mark Spitz non ci fu solo una semplice simpatia: «Tutto cominciò perché lui, con sette ori al collo, la notò: “La sorpresa non sono io, ma quella piccola italiana”. Per la verità la Calligaris lo aveva visto la prima volta nel 1968, all’Olimpiade di Città di Messico: aveva 13 anni, lui diciotto. “Bello e impossibile. Anche un po’ antipatico, perché si aggirava nel villaggio senza degnare nessuno di uno sguardo”» (Roberto Perrone) [Cds 1/8/2011].
• Alle elezioni politiche del 1994 si candidò alla Camera per il Patto Segni senza essere eletta. Nel 1997 faceva parte della Lista civica Per Roma con Rutelli con «Alessandra Borghese, Carlo Lizzani, il gioielliere Haussmann... Era la cosiddetta Lista Beautiful che appoggiava la ricandidatura di Francesco Rutelli a sindaco. Fu un trionfo, la lista civica dei più belli di Roma prese da sola il 7,5 per cento dei voti. E Rutelli vinse» (Fabrizio Caccia) [Cds 14/2/2010].
• Ha collaborato il Corriere della Sera. Per Rai News si occupa di eventi e rubriche sportive. Ha lavorato anche in tv (La domenica sportiva, Il processo del lunedì ecc.).
• «Le donne hanno una marcia in più, perché nelle difficoltà devi emergere con forza. E c’è ancora qualcos’altro: sanno trasmettere emozione in maniera unica, solo le donne fanno battere il cuore forte» [Rep 14/8/2008].