28 maggio 2012
Tags : Giorgio Cagnotto
Biografia di Giorgio Cagnotto
• (Franco) Torino 2 giugno 1947. Ex tuffatore. Medaglia d’oro agli Europei del 1970 (trampolino), una medaglia d’argento (trampolino) e una di bronzo (piattaforma) alle Olimpiadi del 1972, un argento (trampolino) alle Olimpiadi del 1976, un bronzo (trampolino) ai Mondiali del 1978, un altro bronzo (trampolino) alle Olimpiadi del 1980 ecc. «L’argento olimpico di Montreal ’76 mi esalta ancora adesso. Invece quello di Monaco ’72 mi era parso solo un oro mancato».
• «La storia data all’inizio degli anni Cinquanta, quando nella sua Torino c’erano molti tuffatori bravi, da Lino Quattrin a Marisa Zambrini a Laura Conter, e facevano capo ideologicamente a un volatore anteguerra, Renzo Rustichelli detto il Rustica, l’omologo a Torino dell’americano a Roma Alberto Sordi, piemontese speaking e California dreaming. Il Rustica ormai vecchio per far gare chiudeva le riunioni col suo numero, cioè volava in acqua vestito da clown dal lucernario della piscina comunale coperta, lanciando un grido di finto terrore, ed in braccio teneva un bambinetto che si prendeva tanti applausi. Il bambinetto era Franco/Giorgio Cagnotto, lì per via dello zio che era Quattrin, il quale aveva deciso che se uno non comincia a volare in acqua da bambinetto poi si prende strane paure. Molti anni dopo, nel pieno della sua grande carriera di campione di tuffi, Giorgio (ormai sparito Franco) ci diceva che quei voli da bambinetto lo avevano segnato, nel senso che sempre aveva preferito il trampolino da 3 metri alla piattaforma da 10, frequentata sì ma con qualche timore. Le gare lo avevano fatto cittadino del mondo e di Bolzano, dove si allenava con l’amico-rivale Klaus Dibiasi, plurimedagliato, baciato dagli dei della classe pura, angelo biondo tanto quanto lui era diavolo bruno, e dove si è trasferito definitivamente sposando una tuffatrice altoatesina, Carmen Casteiner, lei sì specialista dai 10 metri. Tempi in cui c’era una Federnuoto povera e allegra corte dei miracoli: l’allenatore dei tuffi, un tedesco, aveva perso in guerra una gamba, il capo ufficio-stampa sempre in guerra un braccio, il segretario era senza un occhio, idem il capo dei giudici di gara. Dibiasi e Cagnotto dominavano Olimpiadi ed Europei, i colleghi stranieri ci chiedevano quanti facevano tuffi in Italia, noi dicevamo due, “due milioni?”, no due, Dibiasi e Cagnotto» (Gian Paolo Ormezzano).
• Commissario Tecnico degli azzurri dal 2000. Sotto la sua gestione sono arrivate 6 medaglie ai Mondiali (bronzo per Tania Cagnotto nei 3 mt di Montreal 2005, bronzi per Christopher Sacchin da 1mt e Tania Cagnotto nei 3mt di Melbourne 2007, bronzo per Tania Cagnotto nei 3mt e argento assieme a Francesca Dallapè nei 3mt sincro di Roma 2009, bronzo per Tania Cagnotto da un metro 1mt a Shanghai 2011). 38 il numero delle medaglie conquistate dagli azzurri agli Europei con le ultime vinte a Rostock 2013 con l’oro di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè nei 3mt sincro e di Tania Cagnotto da 1mt assieme all’argento della stessa Cagnotto da 3mt (Federnuoto).
• Vive a Bolzano con la moglie. Padre (e allenatore) di Tania: «Ha molta più tecnica e carattere di me».
• Appassionato di danza, come la figlia Tania: «A entrambi piace ballare la salsa. Ed è capitato di incontrarci. Ma in quel caso è meglio che io cambi strada. Nessuna figlia gradisce il padre nella stessa discoteca». (Panorama)
• Amico di vecchia data di Giuliano Gemma, morto nell’ottobre 2013 in un incidente stradale. «Ci sentivamo periodicamente per scambiarci idee e commentavamo lo sport in generale. Perdo un carissimo amico oltre che testimone di nozze» (Marco Marangoni, altoadige.gelocal.it).