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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Carlo Caffarra

• Samboseto di Busseto (Parma) 1 giugno 1938. Cardinale (creato da Benedetto XVI nel 2006). Arcivescovo di Bologna. «Le mie tesi sono opposte a quelle del 99 per cento degli altri? E allora dico che il 99 per cento sbaglia».
• «Teologo moralista tra i più conservatori, considerato vicino al movimento Comunione e liberazione» (La Stampa), «la sua carriera ecclesiastica cominciò proprio con l’enciclica più criticata e disobbedita del Novecento, l’Humanae vitae pubblicata da Paolo VI nel 1968. Tra i difensori, già pochi, del nocciolo dell’enciclica, la condanna dei contraccettivi non naturali, Caffarra fu il più estremista: arrivò ad equiparare l’uso della pillola e del preservativo a un omicidio ripetuto. Anzi, a più che un omicidio, perché per la contraccezione non c’è deroga che tenga, neppure per legittima difesa. Il papa, che intanto era diventato Giovanni Paolo II, gli diede ragione e prese a utilizzare il giovane professore di morale Caffarra come proprio ghostwriter per i discorsi e le encicliche che riguardavano la famiglia e la procreazione» (Sandro Magister).
• Nel gennaio 1981 papa Wojtyla lo mise a capo del neonato “Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia”. Insegnò negli Usa, in Spagna e Australia. Nel 1995 fu nominato vescovo di Ferrara-Comacchio, nel 2004 prese possesso della diocesi di Bologna su indicazione del predecessore, il cardinale Giacomo Biffi.
• Nel 2009 chiese alla parrocchia di San Bartolomeo della Beverara (Bologna) di non ospitare un coro di musica classica composto da omosessuali dichiarati.
• Il 26 maggio 2013 ha presentato a papa Francesco la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Bologna per raggiunti limiti di età. Il 14 giugno la nunziatura apostolica in Italia gli ha tuttavia comunicato che «è volontà del Santo Padre Francesco che continui ancora per due anni il suo ministero episcopale a Bologna». «Cafagna è stato uno storico di alto profilo, tra i più autorevoli e brillanti della sua generazione; ancora nelle recenti celebrazioni dell’Unità d’Italia è emerso il valore dei suoi contributi, in particolare quello della sua interpretazione di Cavour», ha detto Napolitano.