28 maggio 2012
Tags : Paolo Cacciari
Biografia di Paolo Cacciari
Venezia 10 giugno 1949. Politico. Entrato alla Camera nel 2006 con Rifondazione comunista grazie alla rinuncia di Fausto Bertinotti per la circoscrizione Veneto 2. In disaccordo con il rifinanziamento della missione in Afghanistan, nel luglio 2006 diede le dimissioni: respinte. L’anno successivo votò nuovamente contro la proroga delle missioni militari all’estero.
• Fratello di Massimo: «Lasci perdere la storia dei fradei-coltei: è una vita che mi perseguita», io «sono il Cacciari cattivo». «Usano da tempo scambiarsi complimenti a mezzo stampa. Un ampio repertorio lo riporta Gian Antonio Stella in un capitolo di Avanti popolo (Rizzoli), che assai eloquentemente si intitola “Massimo, Paolo e Tommaso Cacciari, troppe sinistre per una famiglia sola”. Paolo chiama il sindaco il Dittatore, il Podestà, l’Imperatore, il Principe del Male e l’esponente della Margherita ricambia così: “Uffa! Piantatela con mio fratello, parla solo perché ha la bocca”» (Monica Guerzoni).
• Laurea in Architettura con Manfredo Tafuri. Iscritto al Pci nel ’67, collaboratore dell’Unità, addetto nell’ufficio stampa della Cgil negli anni Settanta. Insegnante di ornato disegnato. Dal ’76 all’85 in consiglio comunale di Venezia, di cui è vicesindaco dall’82. Cadidato presidente in Veneto (6,9% di voti) nel ’95, fa il consigliere fino al 2000. Nel 2001, da segretario regionale veneto di Rifondazione comunista, si candida nel collegio senatoriale di Venezia-Mestre (il fratello appoggia Tiziano Treu). Torna a lavorare per il Comune dal 2001 al 2005.
• Al centro di un piccolo caso nel 2011 quando, per dare un suo appartamento al figlio difensore delle occupazioni abusive dei centri sociali, aveva sfrattato l’affittuaria, precaria con due figlie. «Nessuno nega la legittimità dell’atto, il sacrosanto diritto di Paolo Cacciari e del figlio contestatore di rientrare in possesso di quel che è loro: la proprietà non è un furto, perbacco. Ma questo dovrebbe valere per tutti, anche per i proprietari di quelle case occupate che invece della solidarietà della famiglia Cacciari, in passato, hanno avuto l’irrisione dei no global e le scritte di vernice sui muri» (Giangiacomo Schiavi) [Cds 21/1/2011]. Secondo Cacciari non c’era nessuno scandalo: «L’inquilina dell’appartamento di mia proprietà a Venezia è nella graduatoria delle famiglie di “fasce deboli” (indigenza economica, ecc.) e quindi ha diritto all’assegnazione di una casa pubblica».
• Nel 2012 tra i firmatari del manifesto di Alba, «Alleanza lavoro beni comuni ambiente, nel nome del “referendum tradito” sull’acqua pubblica, della democrazia non circoscritta al Parlamento, contro il neo liberismo europeo incarnato da Monti, contro la riforma del lavoro» (Andrea Garibaldi) [Cds 30/4/2012].
• «Un semplice, autentico uomo di sinistra, generoso e impulsivo» (Cesare De Michelis).
• Autore di libri su decrescita, beni comuni e sostenibilità. Da ultimo La società dei beni comuni (Ediesse, 2011).
• Sposato, due figli (tra cui Tommaso, nato nel 1977, capo del centro sociale Morion e portiere di notte).