28 maggio 2012
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Biografia di Antonio Cabrini
• Cremona 8 ottobre 1957. Allenatore di calcio. Ex calciatore. «Il ricordo più bello? Tutti credono sia il Mondiale 1982. Invece è l’Albertoni, un torneo estivo per allievi che vinsi con la Cremonese».
• Lanciato in B dall’Atalanta, con la Juventus vinse sei scudetti (1977, 1978, 1981, 1982, 1984, 1986) e tutte le coppe: Campioni (1985), Intercontinentale (1985), Uefa (1977), Coppe (1984), Supercoppa (1984). Con la nazionale (73 presenze, 9 gol) vinse i mondiali del 1982. 13° nella classifica del Pallone d’oro 1978, 14° nell’84, 23° nell’83. Chiuse la carriera nel Bologna.
• «Terzino sinistro modernissimo, uno dei più naturalmente portati all’attacco. Si fa difficoltà a trovargli un punto debole: corre e spinge, contrasta e tira, è elegante e potente» (Sta).
• Nel primo tempo della finale dei Mondiali dell’82, vinta dagli azzurri 3-1 contro la Germania, sbagliò un rigore sullo 0 a 0.
• «Il calcio è un mondo bigotto (...) si vive di superficialità e solitudine: il successo e i soldi non risolvono tutto, anzi» (a Maurizio Crosetti) [Rep 19/12/2008].
• Detto “il bell’Antonio”, è stato con donne famose: «Una famosissima, all’epoca. Nessuno ci ha mai scoperti. Sonia Braga, la brasiliana, protagonista della soap opera Dancing Days. L’ho conosciuta a una cena a New York. A tavola non mi degnò di uno sguardo, ma una volta rientrati in albergo mi telefonò in stanza per chiedermi di raggiungerla».
• Diventato allenatore, dopo alcune sfortunate esperienze in Italia è stato ingaggiato dalla nazionale siriana, avventura finita dopo pochi mesi («non si poteva lavorare nella più totale disorganizzazione»). Nel 2008 ha partecipato all’Isola dei famosi e pubblicato un libro giallo, Ricatto perfetto (Il Filo): «Mi avevano proposto di scrivere un libro sulla mia vita da calciatore, lo trovavo banale» [Gds 17/12/2008]. Sull’Isola: «non è una menata, è tutto vero: una trappola per topi che tira fuori il meglio di te» (Maurizio Crosetti, cit.).
• Eletto consigliere comunale di una lista di centrodestra a Bologna nei primi anni Novanta, nel 2009 si è candidato con l’Italia dei Valori nel Lazio, diventando responsabile sport del partito di Antonio Di Pietro. «Con Tonino mi intendo a gesti» (Marco Zucchetti) [Grn 27/6/2009].
• Il 14 maggio 2012 è stato nominato c.t. della Nazionale di calcio femminile, un mondo secondo lui «in espansione, sono convinto che si possa lavorare bene» [Cds 15/5/2012]. Ha provato in tutti i modi a portare la Nazionale sotto i riflettori: «L’universo femminile non interessa un granché. Tanto meno nell’ambito dello sport. Nessuno ci aiuta, la Rai per esempio non trasmetterà neppure le nostre partite dell’Europeo».
• Non ha apprezzato l’invito a fare coming out di Cesare Prandelli rivolto ai giocatori omosessuali: «Il mondo del calcio non è proprio quello ideale per dichiararsi (...) Negli stadi c’è molta ignoranza sul tema della diversità, basta vedere come vengono trattati i calciatori stranieri, si immagini che cosa accadrebbe se un giocatore in attività si dichiarasse, quale sarebbe la pressione mediatica sulla squadra, i compagni, l’ambiente» [Rep 2/5/2012].
• Amante delle auto, «ne ho scelta una con un sofisticato sistema di verifica. Voglio essere informato in ogni momento» [Roberta Scorranese, Cds 5/7/2010].