Rassegna, 25 maggio 2012
Fisco e burocrazia, le critiche di Squinzi
• Nella sua prima relazione da presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi si è rivolto al governo, alle banche e agli imprenditori per «fermare l’emorragia di imprese e di posti di lavoro e ripristinare la fiducia». Ha invocato una nuova politica industriale che dia al Paese un volto moderno per reggere il confronto internazionale. Ha chiesto allo Stato di risparmiare facendo gli stessi sacrifici che fanno i cittadini, le imprese e i lavoratori. Scrive Bagnoli sul Cds: «Poi ricerca, innovazione, agenda digitale, meno Fisco e burocrazia, più credito, ma qui siamo su territori già arati dalle pluriennali richieste confindustriali. Squinzi esalta la figura sociale dell’imprenditore e sottolinea più volte la necessità di avere “buone relazioni industriali capaci di leggere e di interpretare il cambiamento”. Cita Luigi Einaudi quando spiegava che gli imprenditori non si muovono solo per il guadagno, ringrazia Giorgio Napolitano, riconosce ai ministri Corrado Passera e al vice dell’Economia Vittorio Grilli di aver portato a termine accordi importanti con le banche. Colpisce che non abbia mai citato il premier Mario Monti».
• I grandi assenti ieri alla prima di Squinzi da presidente di Confindustria: Mario Monti, Elsa Fornero, Susanna Camusso. [Polato, Cds]