La Gazzetta dello Sport, 18 maggio 2012
Luigi Lusi ha raccontato ai magistrati di aver dato decine di migliaia di euro a Rutelli, Matteo Renzi ed Enzo Bianchi
Luigi Lusi ha raccontato ai magistrati di aver dato decine di migliaia di euro a Rutelli, Matteo Renzi ed Enzo Bianchi. Non si sa se i magistrati ci credono. Rutelli, Matteo Renzi ed Enzo Bianchi hanno reagito con furore e annunciando querele.
• È un altro capitolo della corruzione politica. Mi rinfreschi la memoria.
Luigi Lusi è un senatore del Partito democratico che ha fatto il tesoriere della Margherita. Ma a un certo punto la Banca d’Italia segnalò alla Guardia di Finanza operazioni molto strane su conti che riconducevano a lui e così si venne a sapere che la Margherita – un partito che dopo la fusione col Pd non esiste più – ha continuato tutto questi anni a macinare rimborsi elettorali e a – per dir così – investirli. A guardia di questo fiume di denaro (200 milioni?), proprio Lusi, amicissimo fino a quel momento di Rutelli. La segnalazione della Banca d’Italia permise di scoprire che questo Lusi aveva comprato case e ville di qua e di là, e s’era intestato, attraverso società domiciliate in Canada (paese della moglie) e spacchettando i denari su vari conti correnti di amici e familiari, almeno un 13 milioni di euro, ma secondio altri riscontri, forse addirittura 25 milioni. L’uomo finora si è difeso facendo il misterioso: guardate – sembrava voler dire – che io sono una testa di legno, ero il garanti di un patto in base al quale il 40% di tutti i soldi doveva andare ai rutelliani e il 60% ai popolari, nopn ho fatto nulla che non mi fosse stato ordinato…
• Riscontri?
Direi pochini, finora, almeno per quanto ne sappiamo. Ma ieri l’Agenzia Italia ha battuto il seguente dispaccio: «Renzi ha richiesto dei soldi, circa 100 mila, anzi 120 mila euro suddivisi in tre fatture, poi Rutelli mi ha chiesto di non pagargli la terza rata e così ho dato a Renzi solo 70 mila euro. E’ questa una delle rivelazioni che Luigi Lusi ha fatto durante la sua audizione alla Giunta delle immunità di palazzo Madama. Lusi, sul quale pende la richiesta di arresto della Procura di Roma, ha consegnato una memoria con numerosi allegati, rivelando di aver già detto tutto ai magistrati. Nella Margherita - ha raccontato - facevo semplicemente ciò che mi veniva detto. Agivo su mandato dei dirigenti e tutelando le varie componenti. L’ex tesoriere della Margherita ha sottolineato di aver dato dei soldi (ha parlato, riferiscono le fonti, di annualità e di mensilità) a varie fondazioni, tra cui quella di Rutelli, e ad una fondazione chiamata "Centocittà". Ad Enzo Bianco, invece, veniva fornito (è sempre Lusi che parla) un mensile di 3.000 euro, poi passato a 5.500. Ad una società di Catania legata al marito della segretaria di Bianco è stata fornita una cifra di circa 150mila euro, soldi erogati tra il 2009 e il 2011. Secondo Lusi anche a Rutelli venivano fornite delle cifre ingenti in occasione delle elezioni. In che modo venivano contabilizzate queste cifre?, gli hanno chiesto alcuni componenti della Giunta. In modo da tutelare Rutelli, la risposta. Ad alcuni determinati dirigenti della Margherita venivano erogate altre somme, che non venivano controllate da Lusi qualora a chiederle fossero degli esponenti di primo piano del partito. Sempre secondo il racconto di Lusi altri soldi venivano dati, attraverso bonifici o contanti, quando i deputati portavano le ricevute fiscali dei taxi affinchè venissero rimborsate. Lusi ha parlato - secondo quanto si apprende - anche del fatto che molti dirigenti passati all’Api venissero pagati con i soldi della Margherita. Altro particolare rivelato da Lusi: quando il tesoriere ha lasciato il suo incarico nelle casse della Margherita c’erano 20 milioni, soldi che - secondo l’accusa di Lusi - ora Rutelli vuole restituire ai cittadini».
• Come hanno reagito i tre accusati?
Renzi ha annunciato azioni civili e penali, e i soldi dei risarcimenti andranno all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. «Lusi avrebbe il dovere di dimettersi immediatamente da senatore, dato che è un ladro reo confesso». Enzo Bianco ribadisce che tutto quello che lo riguarda (attività politica, incentivi all’esodo del personale) è stato fatto in maniera trasparente. Rutelli: «Lusi? Un ladro senza vergogna, ha cambiato versione per la terza o la quarta volta…». Anche Rutelli annuncia una denuncia alla Procura della Repubblica.
• Questa storia mi deprime. Ci sono novità sul lato Lega?
Dettagli, che rendono ancora più tristemente grottesco il quadro d’insieme che abbiamo fornito ieri. Renzo a un certo punto era andato in rosso di 4.000 euro e Belsito glieli ha coperti. Nel conto adesso ci sono 32 euro. Il partito ha pagato anche i corsi di Economia alla facoltà dell’Insubria di Riccardo. Il punto più grave è che Belsito ha avuto carta bianca per un certo periodo anche quando l’amministratore era Balocchi. Si sarebbe autocertificato falsamente, presso la Banca Aletti, di avere poteri illimitati sui soldi del Carrocco. E non era vero, aveva un limite a 150 mila euro.• Quanto ci costa tutta questa corruzione? E sarà mai possibile batterla?
Oggi sull’”Espresso” esce un’intervista ad Alfredo Robledo, il magistrato che, tra l’altro, indaga sulla Lega. «Rispetto a Tangentopoli, la situazione probabilmente è peggiorata. I danni economici della corruzione sono più gravi. E abbiamo un problema ulteriore: non c’è più la politica. Scomparso il sistema di Tangentopoli, c’è stata una frammentazione che ha moltiplicato i livelli di corruzione. Da una parte ritroviamo personaggi che sapevano fare solo quel mestiere e continuano a farlo per rafforzare la propria posizione di potere all’interno di un partito, corrente o movimento. Dall’altra si sono creati diversi sotto-sistemi di corruzione, paralleli e coesistenti: in un Paese che, come dice il sociologo De Rita, ha "un’innata vocazione all’illegalità minuta", oggi non è più sufficiente un solo protettore».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 18 maggio 2012]