Rassegna, 17 maggio 2012
Mladic a processo: «Ho solo difeso i serbi»
• All’Aja è iniziato il processo contro l’ex generale Ratko Mladic, accusato di genocidio e crimini contro l’umanità. Lui ha negato tutto e ha detto ai giudici: «Ho difeso i serbi di Bosnia, le vostre accuse sono mostruose». Le imputazioni rivolte al militare serbo sono raccolte in undici capi, variazioni sul tema di genocidio, sterminio, assassinio, deportazione, atti contro l’umanità. Il tutto è accaduto fra il 1992 e il 1995. Avvolto nel suo abito nero, il procuratore generale Dermot Groome ha mostrato i video degli effetti dei bombardamenti su Sarajevo, dichiarando che Mladic «ha guidato la pulizia etnica in Bosnia». Il generale ha ascoltato in silenzio, con diverse pause dovute al suo interloquire a gesti col pubblico, nel quale erano presenti alcuni familiari delle vittime. Quasi elegante con l’abito grigio segnato da una brutta cravatta, il 70enne serbo è apparso più in forma rispetto alle prime apparizione. Sguardo spavaldo e fiero, sebbene salti fuori una pagina del suo diario in cui è scritto «separeremo per sempre musulmani e serbi». [Zatterin, Sta]
• «(…) Lo chiamano il Macellaio di Srebrenica, perché solo lì avrebbe sulla coscienza oltre 7.000 morti ammazzati a sangue freddo nel 1995. In alternativa è il Boia di Sarajevo, titolo conquistato durante i 44 mesi di assedio con 10 mila vittime. Ci vorrebbe un “presunto” visto che è un processo Onu, almeno sino alla sentenza, ma ormai è andata. Il generale Mladic non piace a nessuno sin da quando è stato catturato in Serbia il 27 maggio 2011 dopo sedici anni di latitanza. Ora si trova nel carcere olandese di Scheveningen, lo stesso che ospita l’altro grande inquisito del Tribunale dell’Aia, Radovan Karadzic. Sono il braccio e la mente, sostiene l’accusa. Il condottiero che eseguiva le sentenze, e il politico strizzacervelli che sognava la Grande Serbia e voleva cancellare i musulmani dai Balcani». [Zatterin, Sta]