Rassegna, 14 maggio 2012
Adinolfi, indagini nelle Università
• Digos e Ros lavorano sulle intercettazioni telefoniche e ambientali per chiudere il cerchio sui componenti del gruppo di fuoco che il 7 maggio scorso ha ferito il manager dell’Ansaldo Roberto Adinolfi e su tutta l’organizzazione logistica della rete terroristica della Fai/Fri. Frammenti di conversazioni, anche non recenti, segno che il salto di qualità non è una decisione di oggi, ma parte da molto più lontano nel tempo: «...Vorrei uccidere uno sbirro – dice un esponente di rilievo del Nord Ovest, impegnato nella campagna contro i Cie – prima o poi...». Sono decine i potenziali terroristi dell’area anarchica post insurrezionalista, localizzati quasi tutti nel Nord Italia. Età media tra i 25 e i 40 anni, laureati e in molti casi specialisti di qualcosa; in maggioranza pluridenunciati per scontri di piazza o reati d’opinione; con grandi possibilità di muoversi nelle rete antagonista mondiale, da una guerriglia urbana all’altra. I legami con gli anarchici greci sono i più strutturati, con strategie, obiettivi e target comuni. [Numa, Sta]