Rassegna, 9 maggio 2012
Sicilia, è caos per il conteggio dei voti
• In Sicilia è stato il caos per i risultati delle amministrative per una diversa interpretazione della legge elettorale regionale. Per alcune ore i due sfidanti di Palermo, Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli, si sono visti sottrarre rispettivamente il 16% e il 6% dei voti. In serata l’assessore alle Autonomie locali, l’ex magistrato Caterina Chinnici, dà l’«interpretazione autentica» della legge elettorale che ha creato scompiglio. Spiega com’è andata Lauria (Rep): «La storia di questa clamorosa defaillance politico-amministrativa si può sintetizzare con quella degli eletti a Sciacca, Villabate, Erice e Misterbianco, 4 dei 22 grossi Comuni siciliani (su un totale di 147) dove si vota con il sistema proporzionale. Il loro entusiasmo, nella notte, è stato spento da due solerti dirigenti regionali che hanno riscritto i loro risultati, spiegando che erano stati il frutto della cattiva interpretazione della legge da parte dei Comuni. Il calcolo della percentuale, dicono i burocrati, va fatto sul totale delle schede valide, anche di quelle in cui è stato segnato solo il nome del candidato della lista, omettendo quello del sindaco. Una legge siciliana del 2011, infatti, esclude il cosiddetto effetto trascinamento: il voto alla lista non va automaticamente anche al sindaco ad essa collegato, come avveniva in passato. Secondo questa interpretazione, le percentuali decrescono in modo netto. A partire da quelle di Palermo, dove Orlando scende dal 48,3 al 31 per cento, Ferrandelli dal 17,7 all’11».
• «You did it again», lo hai fatto di nuovo (sms inviato da Alan Friedman del Financial Times a Leoluca Orlando). [Scarafia, Rep]