Rassegna, 9 maggio 2012
Crisi, Monti attacca i governi passati
• Intervenendo al convegno “Riforme e crescita”, Mario Monti ha dichiarato: «Le conseguenze umane della crisi dovrebbero far riflettere chi ha portato l’economia in questo stato e non chi da quello stato sta cercando di farla uscire». E ancora, la colpa è di chi «ha negato la crisi», di chi ha portato il Paese in questa «drammatica» situazione perché ha avuto «insufficiente attenzione per le riforme strutturali». Tutti hanno pensato che il premier ce l’avesse con il governo Berlusconi e lo collegasse alla catena di suicidi di imprenditori e disoccupati degli ultimi mesi. Sono montate così le prime polemiche, tanto da costringere il Professore a chiarire più tardi: «Non mi riferivo ai suicidi, non mi permetterei mai di farlo in una sede come questa, ho parlato di governi di un largo arco di tempo, non di uno in particolare». Di fianco a Monti sedeva il commissario Ue Olli Rehn che ha ascoltato il premier ribadire le ricette per la crescita che sta portando in Europa. Il premier ha parlato della «pena» nel dover prendere decisioni perché – anche se sarebbe «felice di seguire l’impulso nazionale» di abbandonare il rigore per alleviare le difficoltà – ha ricordato che se lo facesse poi ci sarebbero «sofferenze ancora più grandi». Sottinteso: l’Italia finirebbe come la Grecia. [D’Argenio, Rep]
• Olli Rehn, ex calciatore che dopo una brillante carriera politica in Finlandia è diventato vicepresidente della Commissione europea. Monti lo chiama «autorevolissimo amico». [Martini, Sta]