Rassegna, 7 maggio 2012
Ecco chi sono gli estremisti di Alba dorata
• I neonazisti di Alba d’oro alle ultime elezioni avevano ottenuto lo 0,23% dei voti. [Frattini, Cds]
• Quelli di Alba d’oro «non vogliono sentirsi chiamare neonazisti, eppure sventolano le bandiere nere con disegnato il simbolo del meandro in oro, che richiama la Grecia classica e ricorda una svastica. Quando il leader Nikolas Mihaloliakos ha conquistato un posto al consiglio comunale di Atene nel 2010, si è presentato alla prima assemblea con il saluto a braccio teso. I militanti organizzano ronde notturne nelle zone più degradate delle città. Accompagnano gli anziani ai bancomat per protezione, distribuiscono piatti caldi e vestiti. Chiedono la carta d’identità, chi non è greco viene bastonato». [Frattini, Cds]
• Spiega la Mastrobuoni sulla Stampa che «in campagna elettorale Alba dorata ha sfruttato soprattutto due fattori: l’indebolimento del tradizionale partito di estrema destra, il Laos; guidato da Yiorgos Karatzaferis, il partito nazionalista si è macchiato di un peccato imperdonabile, agli occhi degli estremisti: per alcuni mesi ha appoggiato il governo Papademos. (…) Il secondo fattore che ha coagulato un consenso sconcertante attorno ai neonazisti è la paura. Anzitutto, il terrore degli immigrati: Alba dorata ha proposto di mettere le mine antiuomo alle frontiere, di arrestare e rimpatriare gli illegali e di considerare ogni crimine commesso dagli immigrati con un’aggravante specifica».