Rassegna, 7 maggio 2012
Grecia, crollano i partiti tradizionali. Boom di neonazisti e sinistra radicale
• In Grecia le elezioni politiche hanno visto il grande risultato dei partito anti-austerità e anti-Europa: insieme arrivano al 50%. Puniti il Pasok, che dal 44% del 2009 passa al 15% e Nuova Democrazia, comunque primo partito con il 20% dei voti. Entrano in Parlamento per la prima volta i neonazisti di Alba d’oro, con una ventina di deputati, mentre la sinistra radicale (Syriza) potrebbe essere il secondo partito con il 15% dei voti (dati ancora non definitivi). I conservatori e i socialisti avrebbero invece i deputati per governare (ne servono almeno 151) in nome di quell’«unità nazionale» che Evangelos Venizelos, leader del Pasok, invoca poche ore dopo la chiusura delle urne. Antonis Samaras, leader di Nuova Democrazia, vince e si prende i 50 deputati come premio di maggioranza. Se le proiezioni sono confermate, riceverà dal presidente Karolos Papoulias il mandato per provare a formare il governo, anche se il suo centrodestra perde quasi il 13% e l’appoggio di forze nazionaliste come il Laos di George Karatzaferis che potrebbe non superare la soglia del 3%, il limite per entrare in Parlamento. [Frattini, Cds]
• Ieri in Grecia quattro elettori su dieci non sono andati a votare. [Moscatelli, Cds]