Rassegna, 4 maggio 2012
Slitta la riforma dei finanziamenti ai partiti
• Il testo di legge sulla riforma dei finanziamenti ai partiti, promesso dalla maggioranza per questa settimana, è slittato a lunedì prossimo alle 15, quando però si chiuderanno le urne per le elezioni comunali. L’accordo tra Pd, Pdl e Terzo Polo su quanto tagliare a regime e se dimezzare già la rata di 180 milioni di luglio dovranno trovarlo Alfano, Bersani e Casini nelle prossime ore; perché formalizzare nero su bianco una riduzione che non sia drastica come quella ventilata avrebbe avuto effetti disastrosi. Ancor di più dopo la figuraccia del testo ABC messo in piedi di corsa per placare l’ondata di antipolitica e bocciato sonoramente dai tecnici della Camera. Per questo i due relatori Bressa del Pd e Calderisi del Pdl si sono presi altri quattro giorni di tempo: per fare – è questa la versione ufficiale – le cose per bene. Renato Schifani ha però avvertito «che se i partiti si faranno precedere da Giuliano Amato, perderanno definitivamente la loro credibilità». Ed è proprio sul ruolo di Amato, nominato consulente del governo sul tema, che si è diffuso un giallo: anche se Amato ha chiarito di non aver «nulla a che fare con il commissariamento dei partiti», spiegando che il suo è un ruolo di affiancamento al Parlamento, i relatori non hanno avuto ancora contatti con lui («con noi non si è fatto ancora vivo»); qualcuno dice che sta approntando un «libro bianco» sulla questione da presentare entro due settimane. Ma il ministro Giarda ha spiegato. «Quella di Amato non è una nomina, ma semplicemente la richiesta da parte di Monti di produrre un parere autorevole sulle implicazioni insite nel testo dell’articolo 49 della Costituzione». [Bertini, Sta]