La Gazzetta dello Sport, 27 aprile 2012
L’altro giorno il cosiddetto popolo di Internet è entrato in agitazione perché i siti de “Il Giornale” e dell’”Espresso” hanno fatto sapere che lo Stato si accingeva a comprare 400 auto blu per un esborso di dieci milioni di euro
L’altro giorno il cosiddetto popolo di Internet è entrato in agitazione perché i siti de “Il Giornale” e dell’”Espresso” hanno fatto sapere che lo Stato si accingeva a comprare 400 auto blu per un esborso di dieci milioni di euro. L’auto blu è in genere considerata un lusso che si concedono immeritatamente politici e alti burocrati, sempre a spese del contribuente… E quindi in poco tempo sei mila internauti sono corsi ad imprecare sui due siti.
• Oltre tutto non si sa nemmeno quante sono.
No, un numero adesso c’è: erano 72 mila nel 2010, poi Tremonti ha tagliato e sono diventate 64.524 (dati del Formez). Quelle che stanno ferme in garage e non adopera mai nessuno sono 787. Dunque, uno potrebbe dire: avete 787 auto ferme, che bisogno c’è di comprarne altre 400? Adoperate quelle.
• Giusto.
Ma le 787 auto ferme sono inutilizzabili. E il parco macchine è in genere abbastanza mal messo: ieri una nota della presidenza del Consiglio specificava che «il 61% del parco auto ha tra i 5 e oltre i 10 anni. Gli elevati costi di manutenzione rendono l’utilizzo di queste vetture, oltre che inquinante per l’ambiente, particolarmente diseconomico». Il parco macchine, tutto compreso, costa al contribuente poco più di due miliardi all’anno.
• Cioè Palazzo Chigi ammette la gara per l’acquisto? E si giustifica?
Sì, ecco la nota diramata ieri, che un po’ smentisce e un po’ no: «Il Governo non acquisterà nuove “auto blu” nel 2012 e auspica, per le amministrazioni territoriali, l’adozione di un’analoga impostazione. Il bando di gara della Consip non determina automaticamente l’acquisto di nuove autovetture. Con l’aggiudicazione delle convenzioni, Consip stipula soltanto un accordo quadro che può essere utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per soddisfare le necessità di spostamento sul territorio. Il bando è pensato soprattutto per le esigenze delle Forze dell’Ordine e di quelle che svolgono servizi di utilità sociale che, più di altre, hanno bisogno di mezzi operativi».
• Hanno indetto una gara per l’acquisto di queste vetture, ma poi non sono obbligati ad acquistarle?
Sì, è così. Il bando di gara è stato emesso il 24 gennaio, il termine per presentare le offerte è scaduto lo scorso 8 marzo. Il senso della cosa è questo: l’azienda X, che vincerà l’appalto, mette a disposizione dello Stato quattrocento berline al costo (mettiamo) di 13 mila euro (è comunque il valore medio delle macchine acquistate ultimamente dalla Pubblica Amministrazione). Il giorno che tu, comune di Vattelapesca, vorrai dotarti di un’auto blu devi prendere una di queste. L’acquisto è stato fatto dalla Consip, che è la società per azioni posseduta dal ministero dell’Economia che si occupa dell’informatizzazione dello Stato e procede all’acquisto di tutti i beni e di tutti i servizi della mano pubblica. Prodi la istituì nel 1998 con l’idea di risparmiare, razionalizzare eccetera. Non deve aver funzionato granché. Tremonti stabilì che nessuna auto blu nuova avrebbe potuto essere più potente di 1600 centimetri cubici, ma si sa che parecchie amministrazioni se ne sono fregate e hanno comprato lo stesso auto più potenti. Il problema riguarda soprattutto gli enti locali dove, a quanto pare, ci sono una quantità di assessori e alti papaveri che amano farsi vedere in giro con l’autista e una macchina costosa.
• Pensavo che la cosa riguardasse soltanto lo Stato.
No, sono coinvolti anche gli enti locali, e specialmente le Asl: 22 mila macchine su 60 mila. Altre 28 mila sono in dotazione ai comuni. Il resto è dello Stato. Ogni mezzo costa allo Stato 30 mila euro l’anno, numero sul quale influisce fortemente il personale, 35 mila addetti di cui 14 mila autisti (un miliardo e mezzo di spesa). Tutti quelli che si sono occupati del problema hanno spiegato che le auto è meglio prenderle a noleggio invece che comprarle, come dimostra tra l’altro la politica che seguono in questo campo tutte le grandi aziende. Ma con lo Stato questi discorsi di economicità sono difficili. Comunque, qualcosa è stato fatto: le 1.558 macchine del ministero della Giustizia sono diventate 1.233, il comune di Salerno, che aveva 88 auto, è sceso a 47, il comune di Milano ha rinunciato a 30 vetture. Certo, la Sicilia da sola ha un parco macchine equivalente a quello di Lombardia, Veneto e Liguria. Ma la strada per la Sicilia, come immaginerà, è ancora tanto, tanto lunga…
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 27 aprile 2012]