Rassegna, 18 aprile 2012
Mariani libera dopo 14 mesi in mano ad Al Qaeda
• Dopo quattordici mesi trascorsi tra il Niger e il Mali, Maria Sandra Mariani, 53 anni, originaria di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, è stata rilasciata ieri dai miliziani di Al Qaeda che l’avevano sequestrata in un mercato di Djanet, nel sud dell’Algeria. La notizia è stata inizialmente diffusa dall’emittente Al Arabiya e confermata intorno alle 17.30 dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. Poco dopo, al telefono con i genitori Lido e Fiammetta, e con la sorella Mariangela, Maria Sandra dirà: «Ora sono in paradiso. Vi ho pensato tanto e vi abbraccio tutti. Sto bene». La Mariani chiama da un albergo della capitale del Burkina Faso, Ouagadougou, dove è stata subito alloggiata dopo la sua liberazione. [Del Re. Rep]
• Scrive Bresolin sulla Stampa che, nonostante le smentite ufficiali della Farnesina, fonti diplomatiche rivelano che sia stato pagato un riscatto di due milioni di dollari.
• Sulla vicenda di Maria Sandra Mariani ricorda Del Re su Rep: «L’italiana era stata rapita il 2 febbraio del 2011. S’era allontanata dal gruppo con cui viaggiava per comprare del cibo assieme a due responsabili del tour, quando si trovò di fronte un gruppuscolo di uomini armati. Maria Sandra era una profonda conoscitrice del deserto algerino: in quelle terre pericolose, perché vicine dal nord del Mali, ora controllato dal famigerato Aqmi, Al Qaeda nel Maghreb islamico, l’italiana portava aiuti ai bambini più poveri e sosteneva le famiglie in difficoltà. Fin da subito si parlò di mercenari al soldo di questa meteora africana di Al Qaeda. Le indagini delle autorità locali individuano il luogo della detenzione prima in Niger, poi in Mali. Ma ben presto, sulla cattura della donna cala il buio. Fino al 18 febbraio 2011, quando da una tv degli Emirati Arabi rimbalza su tutte le emittenti e i siti del mondo un messaggio registrato con la voce della donna: “Sono Maria Sandra Mariani l’italiana rapita mercoledì 2 febbraio. Mi trovo ancora detenuta da Al Qaeda per il Maghreb islamico, battaglione Tareq ibn Ziyad”. È la rivendicazione del sequestro. E il battaglione Tareq ibn Ziyad, che porta il nome di un condottiero berbero dell’Ottavo secolo, è guidato dal feroce emiro algerino Abu Zaid».