Rassegna, 17 aprile 2012
Sospetto di un difetto genetico per la morte di Morosini
• L’autopsia eseguita sul corpo di Piermario Morosini non ha chiarito i dubbi sulla sua morte L’unica certezza che l’anatomopatologo Cristian D’Ovidio ha dato alla procura di Pescara è che il cervello del calciatore morto sabato in campo era perfetto: nessun aneurisma, nessun ictus. A portarsi via il venticinquenne bergamasco è stato un arresto cardiaco. Cosa che fa sospettare l’esistenza di una malformazione genetica. Il perito ha chiesto due mesi di tempo per «ulteriori accertamenti di laboratorio per avere l’esatta definizione del caso». Serviranno anche alla tossicologa Simona Martella per escludere che Morosini abbia ingerito sostanze o farmaci. Ma c’è un punto destinato a pesare molto nelle indagini che da ieri hanno ripreso vigore: dai primi accertamenti risulterebbe che la morte non sia stata istantanea. Secondo il patologo una tenue attività circolatoria sarebbe continuata anche quando il giocatore non dava più segni di vita. Dunque il caso dei soccorsi ritardati non è affatto chiuso. [Piccolillo, Cds]