17 aprile 2012
Tags : Stragi italiane
Una bomba, otto morti, più di cento feriti, nessun colpevole. Sono passati quasi 38 anni (un record anche nelle storie giudiziarie infinite dell’Italia di piombo) dall’esplosione che fece strage in piazza della Loggia a Brescia, quando arriva l’ultima sentenza, l’Appello del quarto processo, che assolve i quattro imputati rimasti
Una bomba, otto morti, più di cento feriti, nessun colpevole. Sono passati quasi 38 anni (un record anche nelle storie giudiziarie infinite dell’Italia di piombo) dall’esplosione che fece strage in piazza della Loggia a Brescia, quando arriva l’ultima sentenza, l’Appello del quarto processo, che assolve i quattro imputati rimasti. In 38 anni si sono succedute diverse inchieste, che hanno puntato di volta in volta sui gruppi neofascisti bresciani, su quelli milanesi, sul gruppo veneto di Ordine nuovo. E sulle coperture e i silenzi di certi apparati dello Stato. Cinque le istruttorie e dieci le sentenze, finite tutte con assoluzioni o proscioglimenti (tranne una: la condanna all’ergastolo «del “colpevole perfetto” Ermanno Buzzi, un neonazista strangolato in carcere alla vigilia del processo d’appello» [Giovanni Bianconi, Cds 15/4/2012]). Manca solo il sigillo definitivo della Cassazione, ma anche quella di piazza della Loggia sembra una bomba senza colpevoli, dopo quelle di piazza Fontana (1969), della Questura di Milano (1973) e di tutte le altre stragi (tranne Bologna, 1980). Di seguito la cronologia di questi 38 anni.