Rassegna, 16 aprile 2012
Lavitola torna in Italia: «Voglio chiarire tutto»
• Dopo sei mesi di latitanza, l’ex direttore dell’Avanti! Valter Lavitola si è imbarcato ieri sera sul volo Alitalia partito da Buenos Aires. Arriva stamattina a Roma, dove verrà preso in consegna dai carabinieri che, se non ci saranno novità dell’ultima ora, lo porteranno a Regina Coeli dopo avergli notificato l’ordine di custodia cautelare dei magistrati di Bari per «induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria». Camicia blu e jeans, zainetto sulle spalle, passaporto, biglietto e telefonino in mano, prima di imbarcarsi Lavitola ha detto: «Sono preoccupato di andare in prigione. Ho paura, ma torno perché non ne posso più. Torno per chiarire la mia posizione, non sono un delinquente. La mia famiglia mi sta aspettando. L’Argentina mi piace, ma voglio tornare in Italia». Scrive Haver (Cds) che «dopo aver trascorso la latitanza tra Panama, Argentina e Brasile, con la collaborazione dei suoi legali – che lo hanno raggiunto due volte a Buenos Aires – Lavitola ha messo a punto un voluminoso dossier composto di video, intercettazioni e documenti. Un dossier che, sempre secondo chi sostiene di essergli stato vicino negli ultimi mesi, ha provveduto “a rinchiudere in una cassaforte all’estero”. Il giornalista sarebbe dunque pronto a dare battaglia contro chi “scarica contro di lui le colpe. Dovrà fare i conti con cinque inchieste, tre a Napoli e le altre a Bari e Roma. A condurlo in carcere è quella dei pm del capoluogo pugliese. Nella Capitale lo attende l’accusa di tentata estorsione (insieme con Tarantini e la moglie Nicla) nei confronti di Berlusconi (parte lesa), sempre per la vicenda delle escort. Nella città del Vesuvio le inchieste sui fondi all’Avanti! (con il senatore Sergio De Gregorio), sulla presunta P4 per i suoi rapporti con il carabiniere Enrico La Monica e l’indagine sugli appalti per Finmeccanica».