Rassegna, 16 aprile 2012
Kabul, talebani all’attacco di Parlamento, basi Nato e ambasciate
• Giornata di guerra ieri in Afghanistan. I talebani hanno lanciato l’«offensiva di primavera» a Kabul e nei dintorni, attaccando il Parlamento, la zona delle ambasciate occidentali, il palazzo della vice-presidenza, gli alberghi di lusso, le basi militari Isaf e le stazioni di polizia. Miliziani armati di lanciagranate Rpg e kamikaze sono entrati in azione alle 13.15 locali (mattinata in Italia) e gli scontri sono proseguiti fino a notte. Il bilancio provvisorio delle vittime, fornito dal ministero dell’Interno afghano, è di 17 talebani e due poliziotti uccisi. Dal quartier generale della missione internazionale Isaf hanno sottolineato che le forze di sicurezza afghane hanno reagito «con efficacia e professionalità». Il portavoce talebano Zabiullahj Mujahid ha detto che per preparare «questa rappresaglia» (per le copie bruciate del Corano e la strage compiuta da un soldato Usa a Kandahar) «ci sono voluti due mesi». [Farina, Cds]
• «(…) Il meccanico Mohamemd Zakar, 27 anni, ha raccontato all’Ap il semplice inizio del raid: due uomini armati scendono da due gipponi, sparano a una guardia ed entrano in un palazzo in costruzione. Nascosti dalle protezioni verdi che fasciano l’edificio, cominciano a lanciare razzi sulla Green Zone. L’entrata è a un centinaio di metri: colpito il muro dell’ambasciata tedesca, tre razzi su quella giapponese mentre le sirene della sede diplomatica Usa gracchiano l’allarme: “Al riparo, lontano dalle finestre”. Fumo nero intorno all’ambasciata britannica. Anche il nuovissimo Star Hotel (“le migliori suites dell’Afghanistan”) è preso di mira. Al suo interno l’inviato di Al Jazeera Bernard Smith twitta: “Cerchiamo riparo nei sotterranei”». [Farina, Cds]
• Secondo i servizi di sicurezza afghani, gli insorti hanno tentato di uccidere anche uno dei due vice-presidenti, Mohammad Karim Khalili. Il tentativo è fallito. [Del Re, Rep]