Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  aprile 14 Sabato calendario

Piazza della Loggia, l’ultima assoluzione

Brescia - La Corte d’assise d’appello assolve Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e l’ex generale dei carabinieri Francesco Delfino nel quarto processo d’appello per la strage di piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974. La Corte, presieduta dal giudice Enzo Platè, condanna di conseguenza le parti civili al pagamento delle spese processuali (una decisione, corretta formalmente, che indigna i parenti dele vittime della strage e l’opinione pubblica).

• Il procuratore generale Roberto di Martino al termine della sua requisitoria in aula martedì 10 aprile aveva chiesto quattro condanne all’ergastolo per i quattro imputati legati all’estrema destra eversiva di quegli anni: Maggi, medico mestrino (il «dottore»), leader di Ordine nuovo che avrebbe ideato gli attentati; Zorzi, l’ordinovista che avrebbe procurato l’ordigno esploso nel cestino; Tramonte (alias «fonte Tritone»), informatore dei servizi segreti che avrebbe partecipato alle riunioni preparatorie; e Delfino, ex generale dei carabinieri che non avrebbe fatto nulla per evitare la strage. Erano stati assolti anche in primo grado, insieme a Pino Rauti, fondatore del centro studi di Ordine Nuovo.

• «Ormai sembra proprio finita, anche se formalmente ancora no. Mancano le motivazioni del verdetto di ieri, e verosimilmente la Cassazione. Poi c’è un’indagine aperta al tribunale dei minori, a carico di un sedicenne dell’epoca il quale – secondo un testimone che ha taciuto il particolare per diversi lustri – avrebbe confessato di aver partecipato all’esecuzione della strage. Ma dopo cinque istruttorie e dieci sentenze finite tutte con assoluzioni o proscioglimenti (tranne una, la condanna del “colpevole perfetto” Ermanno Buzzi, un neonazista strangolato in carcere alla vigilia del processo d’appello) sono in pochi a sperare». [Giovanni Bianconi, Cds 15/4/2012]

• «Questa volta è proprio finita. Il processo per la strage di Brescia (il terzo), arrivato all’appello, era l’ultima occasione per individuare e condannare i responsabili delle stragi italiane degli anni Sessanta e Settanta (…)». [Continua a leggere l’articolo di Gianni Barbacetto]